PESARO – Clima rovente e siccità stanno mettendo a dura prova gli agricoltori della provincia di Pesaro Urbino.
Coldiretti Pesaro Urbino fotografa la situazione. «Le difficoltà sono soprattutto quelli sulla costa dove, secondo le rilevazioni del servizio agrometeorologico della Regione Marche, la situazione è più grave che nell’entroterra. In generale, nella nostra regione da gennaio a oggi le temperature si sono alzate di quasi 2 gradi, rispetto alla media storica mentre se guardiamo alla piovosità da maggio in avanti le precipitazioni sono dimezzate. Una situazione verso la quale gli agricoltori si stanno orientando con irrigazioni di emergenza ma preoccupa anche la situazione della diga di Mercatale con 1,7 milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto alla quota massima, tra il 3 e il 4% in meno di acque disponibili per l’irrigazione rispetto alle annate precedenti, senza considerare la situazione 2023 con il dato che risentiva dell’alluvione romagnola».
Una situazione tra le peggiori rispetto al panorama regionale e che, se da una parte garantisce lo stop alla peronospora che lo scorso anno ha decimato i raccolti, rischia comunque di minare le produzioni di vino e di olio dal punto di vista della quantità.
«Senza contare – spiega Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Pesaro Urbino – che il meteo pesa anche sui costi di produzione, dall’acqua alle strategie di protezione delle uve dagli eventi avversi e dalle malattie, con un aggravio notevole a carico dei produttori». Coldiretti torna a chiedere un’accelerazione rispetto alla realizzazione del piano invasi per trattenere le acque e utilizzarle nei periodi di siccità. «A livello governativo i fondi sono stati stanziati ma c’è la necessità di abbattere i tempi burocratici attribuendo anche le competenze a un commissario, passando dalle parole ai fatti concreti» dicono da Coldiretti.