PESARO – Il sindaco di Pesaro Andrea Biancani lancia un appello all’Autorità portuale per risolvere il problema creatosi negli anni relativo alle autorizzazioni e ai provvedimenti di valenza urbanistico-edilizia che, fino al 2012, facevano capo alla Capitaneria di Porto e che oggi non vengono più riconosciuti dall’Autorità portuale.
«La Capitaneria di Porto fino al 2012 (dal 2004) è stata soggetto ed ente competete al rilascio di autorizzazioni legate ad interventi edilizi come quelli di ampliamento, trasformazione o di piccole modifiche negli impianti – ha sottolineato il sindaco Biancani -. In seguito, per un accordo tra parti, tutto è passato in mano all’Autorità portuale che, ad oggi, non riconosce molte delle autorizzazioni rilasciate in passato dalla Capitaneria di Porto. Attualmente le attività che hanno fatto piccoli lavori di ampliamento o hanno trasformato i loro edifici risultano, sempre per l’Autorità portuale, abusivi e non conformi dal punto di vista urbanistico. L’Autorità portuale – continua Biancani –, di fatto, non riconosce le precedenti autorizzazioni della Capitaneria di Porto che erano comunque a norma di legge e rilasciate dallo stesso Ministero di competenza (Infrastrutture e dei Trasporti)».
L’ostacolo da superare per il sindaco Biancani, e per il quale ha lanciato un appello di collaborazione tra le parti, è proprio quello burocratico: «Tutto questo è inconcepibile – continua il sindaco -. La norma nazionale parla chiaro: tutto quello che è stato riconosciuto in passato deve considerarsi legittimo anche nei futuri procedimenti di rispettiva competenza, tanto più che l’autorizzazione era stata rilasciata dal Ministero competente».
Questo conflitto, che il Comune auspica di risolvere nel minor tempo possibile con la collaborazione degli enti per il bene delle attività e per cui ha già organizzato un confronto con tutti i soggetti coinvolti, mette in una posizione di svantaggio chi opera nel settore portuario. È il caso del Club Nautico di Pesaro, ormai chiuso da mesi, e che «non può aprire nuovamente la propria attività di ristorazione, riservata ai soli soci, solo per via del cambio nominativo relativo ai gestori del locale. I titolari – chiarisce il sindaco Biancani – ci hanno chiesto la nuova conformità urbanistica sui lavori che lo stesso Club aveva fatto negli anni in cui la competenza era della Capitaneria, conformità che non abbiamo potuto dare per via del Piano Regolatore ma che la Capitaneria di Porto, in passato, aveva concesso. Allo stesso tempo, pur facendo capo allo stesso Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le due parti non si accordano sul riconoscimento dell’attività e tutto rimane bloccato, con un conseguente danno per gli operatori portuali. In questo caso i soci del Club Nautico sono mesi che richiedono le necessarie autorizzazioni all’Autorità portuale che, dal canto suo, non ha ancora dato una risposta chiara e in linea con quella precedentemente ottenuta dalla Capitaneria, generando così danni a decine di soci nei mesi più proficui dell’anno».
Un problema che, nel caso non dovesse risolversi, obbligherà il sindaco Biancani a rivolgersi al ministro, al Ministero e all’ammiraglio delle capitanerie regionali «in quanto è presente un non riconoscimento delle autorizzazioni, a norma di legge, rilasciate negli anni dalla Capitaneria. Un problema che – sottolinea Biancani – non riguarda il solo esempio del Club Nautico ma la quasi totalità delle attività presenti al Porto che, ad oggi, non sono più in grado di presentare alcuna richiesta all’Autorità portuale per paura di una possibile risposta negativa o, nel peggior dei casi, della volontà di abbattimento degli stabili presenti nell’ambito portuale e che risultano relativi alle precedenti autorizzazioni della Capitaneria».
«Il Porto rappresenta una grande opportunità per la città sia dal punto di vista economico, per le attività che oggi ci lavorano, sia dal punto di vista del turismo per i collegamenti con l’altra parte dell’Adriatico, e anche per i tanti appassionati di mare e diportisti – ha concluso Biancani -. Continuerò a cercare un confronto serio e propositivo con tutti gli enti e le istituzioni competenti, con un unico obiettivo: che la città possa avere finalmente un Porto in grado di essere funzionale alle tante imprese e che sia capace di accogliere i turisti che scelgono Pesaro come meta».