PESARO – Aumenti retroattivi, il giudice di pace di Pesaro ha sospeso la validità di alcune bollette idriche, rinviando la decisione a settembre.
Il ricorrente, difeso dall’avvocato Pia Perricci, dovrà comparire davanti al giudice insieme a Marche Multiservizi, gestore del servizio. Una decisione, quella del giudice di pace, che viene accolta con soddisfazione da Perricci, presidente di Evolviamo Pesaro, che proprio sulla retroattività delle tariffe idriche, ha lanciato un’aspra battaglia alla multiutility, organizzando una manifestazione pubblica in piazza del Popolo.
Il caso delle bollette è esploso nelle scorse settimane e la protesta è stata forte da più parti. La stangata per l’aumento delle tariffe era stata comunicata dall’Aato a ottobre e materializzata sugli importi da pagare con scadenza a gennaio
«Da sempre come associazione Evolviamo Pesaro a abbiamo espresso i nostri dubbi sulla retroattività degli aumenti applicati per quanto riguarda le tariffe idriche per l’anno 2024» spiega l’avvocata che ne ha contestato la legittimità. Il riferimento è appunto all’applicabilità retroattiva degli aumenti, per come stabilito da Aato Marche Nord nella delibera n.23 del 25 ottobre 2024. Aumenti che sono poi stati applicati sia da Marche Multiservizi sia da Aset. Va ricordato altresì che Arera, con la delibera 639 del 28 dicembre 2023, aveva assegnato ad Aato il compito di aggiornare le tariffe, laddove quelle già esistenti ed in vigore non risultassero più sufficienti a coprire i costi, entro il termine del 30 aprile 2024, come stabilito all’articolo 5 della medesima delibera.
Ma, secondo Perricci «la normativa vigente in Italia specifica come, l’aumento delle tariffe, debba essere deliberato entro il termine ultimo per il deposito del bilancio previsionale degli enti locali, che nel 2024 cadeva entro il 15 marzo 2024. Ora attendo gli esiti per circa 50 altri ricorsi che ho presentato».
Nel frattempo però la presidente di Evolviamo Pesaro deve anche difendersi da una richiesta di risarcimento danni avanzata da Marche Multiservizi, «per presunti danni all’immagine».