PESARO – L’auto della strage di Capaci. La Quarto Savana Quindici è esposta e visitabile dalla cittadinanza nel cortile della Prefettura, il 12 luglio dalle ore 15 alle ore 23. «Un simbolo di memoria e legalità – ha commentato il sindaco di Pesaro Matteo Ricci –. Un’opera tragica, ma allo stesso tempo fondamentale per non dimenticare chi è morto su quella macchina. Uomini che hanno sposato la causa della difesa dello Stato e della lotta alla mafia, che sapevano di rischiare la vita quotidianamente, ma non si sono mai sottratti. Questa iniziativa è un modo per tenere sempre l’alta l’attenzione rispetto alla criminalità, che non ha confine ma ha la capacità di infiltrarsi. Serve per ricordare grandi uomini come Falcone Borsellino, la loro scorta e tutti coloro che sono morti. La lotta alla mafia e la lotta per la legalità deve essere una costante nel nostro vivere quotidiano. Coloro che possono sconfiggere culturalmente la mafia sono i giovani, per questo è fondamentale il lavoro che si fa nelle scuole».
La scorsa settimana la Quarto Savona Quindici è stata esposta nel cortile del Liceo Scientifico. «Ci tenevamo molto che potesse essere ospitata in città», ed è stata parte integrante della scenografia del musical del Marconi “Io non ho paura”, che ieri sera si è concluso con un toccante momento alla presenza di Alessandro Averna Chinnici, nipote del magistrato che diede vita al pool antimafia.
«I ragazzi sono stati straordinari – ha commentato Ricci, che ieri sera ha assistito allo spettacolo -. Quando le iniziative sulla memoria hanno come protagonisti i giovani è meraviglioso, perché i valori trasmessi rimarranno radicati nelle loro coscienze. Un’esperienza straordinaria, unica in Italia, che ha messo al centro i valori fondanti del nostro Paese».
Al momento istituzionale di questa mattina in prefettura sono intervenuti il Prefetto Tommaso Ricciardi: «Un momento di raccoglimento che celebra la memoria e il sacrificio di chi ha occupato questa macchina deve trasmettere valori ai giovani. Mi piacerebbe portare il musical del Liceo Marconi anche a Palermo». E il Questore Raffaele Clemente: «ricordo perfettamente quel giorno. Un episodio di una guerra lunghissima ancora in atto. Il messaggio che da questa macchina è che noi non vogliamo fare nessun passo indietro».