PESARO – Oggi, lunedì 2 dicembre, il rapper lecchese Baby Gang ha incontrato, insieme a don Claudio Burgio, fondatore della Comunità di accoglienza Kayros, 600 ragazzi delle scuole di Pesaro, la maggior parte provenienti del Liceo Marconi. L’incontro è avvenuto al Centro Congressi dell’Hotel Baia Flaminia, in collaborazione con la Rete #Responsabilità che riunisce le scuole superiori del capoluogo.
In un talk a cuore aperto, ha raccontato quello che lo ha portato a essere il ragazzo che è oggi, 23 anni, con ancora molto da imparare ma un obbiettivo chiaro in testa: parlare attraverso la sua musica alle nuove generazioni e non solo. Baby Gang in passato ha avuto più volte problemi con la criminalità ed è stato anche in carcere.
«Fin da piccolo sapevo che sarei stato diverso – ha raccontato Baby Gang –. Mi vergogno di alcune cose che ho fatto in passato, non c’era nessuno che mi diceva cosa era giusto e cosa sbagliato. Ogni cosa era per me una sfida, una sfida verso il mondo degli adulti. Don Claudio invece mi ha dato la possibilità di capire cosa volevo fare e di farlo: la musica. Mi ha appoggiato».
«Quando hai una cosa, non ci fai caso a quanto sei fortunato – ha aggiunto -. Quando non c’è, inizi ad apprezzarla. Quando ero piccolo, avevo 12 anni, non avevo un posto dove dormire. Dormivo di giorno, per paura di addormentarmi di notte, quando gli altri bambini della mia età andavano a scuola».
«Ci sono stati tanti ostacoli, non sempre la strada è dritta, penso che questo lo viva ognuno di voi – ha detto Baby Gang –. La musica mi ha fatto capire che ho una voce, e questa voce la voglio usare. E per quel che posso, voglio aiutare i ragazzi che come me hanno affrontato un percorso difficile, anche quando sembra che il mondo ti stia cadendo addosso. In questi mesi ho lavorato con tanta gente che mi sta supportando, non è facile fidarsi, ho passato più tempo in prigione nella mia vita che fuori, in questi anni non ho capito nulla. Mi hanno messo in delle celle e mi hanno detto che dovevo stare lì, 24 ore su 24, senza sapere quando sarei potuto uscire. Ma la vita cambia quando trovi il tuo scopo. Credo che i risultati parlino chiaro e che sia ora di scendere in campo per i miei primi concerti. Io ringrazio i ragazzi come voi, che ascoltate la mia musica e mi supportate».
Zaccaria Mouhib, in arte Baby Gang, è nato a Lecco il 26 giugno 2001 da genitori immigrati, originari del Marocco. A soli undici anni ha lasciato la famiglia per non gravare sulla difficile situazione economica ma si è scontrato con i forti pregiudizi della società odierna nei confronti delle sue origini. Crescere sulla strada senza un posto sicuro in cui dormire e senza delle figure di riferimento lo ha portato a mettersi talvolta contro la legge, finché ha scoperto di avere una voce che non viene ignorata, grazie alla musica.
«Quel che conta è avere un obbiettivo nella vita, e Baby Gang ce l’ha avuto, è importante per i giovani, anche quando non sembra facile da raggiungere», ha aggiunto Don Claudio, che ha appena pubblicato il libro Non esistono ragazzi cattivi. Esperienze educative di un prete al Beccaria di Milano.
L’incontro con i ragazzi del Liceo si è svolto alla vigilia del primo tour di Baby Gang nei palazzetti italiani. Tornato sotto i riflettori per la sua musica con un tour nei club europei e l’album L’Angelo del Male, entrato al #1 della classifica ufficiale Fimi/Gfk e certificato Oro, il protagonista della scena urban è pronto a portare sul palco la sua energia e i suoi testi taglienti che hanno guadagnato il plauso internazionale.
«Nell’anteprima a ottobre a L’Aquila ho sentito che mi stavate aspettando anche voi, ed è stato pazzesco, una grande energia. Le date all’estero sono state un banco di prova e ora sono pronto per i palazzetti», afferma Baby Gang.
La tappa marchigiana sarà ad Ancona, il 12 dicembre al Palaprometeo.