PESARO – Caos San Benedetto, dopo il sit in del Pd per denunciare che la Regione non ha programmato 10 milioni di euro del Pnrr per recuperare parte dell’immobile, arriva la risposta di Nicola Baiocchi, consigliere regionale Fdi.
«Una manifestazione che dovrebbe essere organizzata contro loro stessi e sulla loro incapacità di non fare nulla per 30 anni per Pesaro e per il San Benedetto se non farlo cadere a pezzi – esordisce il consigliere – Dopo l’abbandono di quando il PD governava la Regione, appena eletto in Consiglio regionale mi sono subito interessato e ho approfondito quale fosse la situazione di questa struttura. Da un primo momento dove si era totalmente in una situazione di stallo la nuova amministrazione regionale ha invece deciso di affrontare e iniziare a risolvere il totale abbandono e degrado di quella struttura. Una manifestazione totalmente priva di fondamento perché mentre Biancani e Vitri parlano, la Regione come confermato dall’assessore Aguzzi porta avanti gli impegni che ha assunto con il Comune».
Per Baiocchi «Lamentarsi del non utilizzo dei fondi del PNRR sanità poteva essere fatto solo da chi vuole fare sterile polemica per il proprio tornaconto personale o da chi nulla sa del PNRR sanità. L’utilizzo di questi fondi come ha ben specificato il Direttore dell’Area Vasta è limitato infatti alle case della salute e agli ospedali di comunità. Cosa che impedisce di utilizzarli per il San Benedetto, cosa che però non impedirà alla Regione di continuare a portare avanti gli impegni presi e lavorare per il recupero del San Benedetto. Lascio al Pd le chiacchiere, le mistificazioni e il tentativo di nascondere le colpe del PD che vorrebbero scaricare sugli altri. Un atteggiamento talmente anti Pesaro che mostra quasi la speranza che Regione e Comune non riescano a recuperare gli errori fatti in passato. È sconveniente che nemmeno di fronte a questi obiettivi, l’interesse della città venga messo prima del proprio interesse politico personale. Mi auguro che il Comune di Pesaro, parte attiva di questo accordo storico, non sposi le teorie insostenibili dei consiglieri di minoranza dettate da una loro ricerca di consenso e non dal buon senso e dal rispetto istituzionale tra enti che è alla base di questo accordo nel solo interesse della Città di Pesaro».