Pesaro

Bambino con disabilità: l’ospedale di Pesaro deve pagare risarcimento e rendita vitalizia

È il risultato ottenuto dall’avvocato Christian Boccioletti, legale di Piattaforma Solidale ed è quanto ha stabilito il Tribunale di Pesaro. Ecco la sentenza

Il tribunale di Pesaro
Il tribunale di Pesaro

PESARO- Bimbo nato prematuramente nell’Ospedale di Pesaro 9 anni fa, una sentenza di risarcimento e assistenza.

Piattaforma Solidale fa sapere che il tribunale di Pesaro «oltre al risarcimento per i danni sofferti, condanna l’azienda ospedaliera di Pesaro a risarcire un minore con una rendita vitalizia per spese da assistenza futura.

Questo è il risultato ottenuto dall’avvocato Christian Boccioletti, legale di Piattaforma Solidale ed è quanto ha stabilito il Tribunale di Pesaro nel caso di un minore nato prematuramente nell’Ospedale di Pesaro 9 anni fa, struttura, quest’ultima non idonea al ricovero di neonati prematuri.

Il neonato in questione, infatti, non solo fu trattenuto per quasi un mese presso il nosocomio pesarese non adeguatamente attrezzato, ma la mancanza di esperienza del personale medico preposto portò a non diagnosticargli una ipocapnia – eccesso di ossigenazione del cervello – indotta da una inadeguata ventilazione, con conseguenti gravissime lesioni sul medesimo consistenti in paralisi cerebrale, cecità, epilessia e leucomalacia periventricolare».

Dopo un processo durato più di 6 anni in cui si sono scontrate le consulenze medico legali delle parti processuali, Piattaforma solidale spiega che «dopo che i consulenti nominati dal Tribunale hanno individuato la responsabilità della struttura ospedaliera coinvolta, nell’accertamento dei danni e nel fissare il risarcimento dovuto al minore, la sentenza di merito di primo grado, nel pronunciarsi ha statuito che a quest’ultimo andasse riconosciuto non solo un risarcimento collegato a tutti i danni patiti, ma altresì, una rendita mensile per tutta la vita per le spese future di assistenza materiale e specialistica.

Se normalmente in casi gravi di malasanità accertata, i tribunali di merito sono soliti sciogliere il nodo della quantificazione del risarcimento dovuto alla vittima, imputando a favore di quest’ultimo un importo unico comprensivo dei danni subiti nel loro complesso, nel caso in questione è stata riconosciuta in aggiunta al minore una ulteriore e altrettanto fondamentale tutela, ossia quella di garantirgli che per tutta la vita potrà avere accanto comunque, anche in maniera indipendente rispetto alla famiglia, uno specialista che nel quotidiano possa occuparsi di tutte le sue incombenze, da quelle più banali a quelle più complesse che in un caso così grave di disabilità, richiedono spesso l’ausilio anche di personale infermieristico.

La sentenza in esame ha riconosciuto, volendolo tutelare singolarmente, il diritto al benessere e all’inclusione sociale di chi, oggi ancora bambino, dovrà comunque affrontare la propria adultità, favorendo la sua autonomia sebbene affetto da una gravissima disabilità, dando ristoro non solo al danno materiale subito, ma facendo prevalere il valore fondamentale della persona nella sua dignità di essere umano capace di vivere assieme agli altri».