FANO – L’economia marchigiana verso la ripresa. «In base all’indicatore trimestrale dell’economia regionale elaborato dalla Banca d’Italia, nella media del primo semestre del 2021 il Pil marchigiano sarebbe cresciuto di circa l’8,5 per cento, più che in Italia». Lo ha annunciato Gabriele Magrini Alunno, direttore di Banca d’Italia di Ancona nel corso del Convegno “Economia marche: analisi e prospettive” organizzato dall’associazione Centro Studi Economia e Territorio nella sala di rappresentanza della Fondazione Carifano in via Montevecchio 114.
«La ripresa – ha continuato Magrini – è risultata diffusa tra i settori, ma con diversa intensità. Nei primi nove mesi dell’anno, all’interno dell’industria manifatturiera la dinamica dell’attività economica è stata superiore per la meccanica e per i beni per la casa (mobili ed elettrodomestici); nel comparto calzaturiero, particolarmente penalizzato durante la fase più acuta della pandemia, il recupero è stato modesto. Le esportazioni sono tornate a crescere, specie per il comparto meccanico. Il miglioramento delle condizioni nel mercato del lavoro e l’evoluzione favorevole del quadro epidemiologico hanno favorito la ripresa dei consumi e quella, più intensa, delle transazioni immobiliari. La domanda di credito da parte delle famiglie si è rafforzata, incontrando condizioni di offerta distese: ne è derivata un’espansione dei prestiti, dopo il brusco rallentamento del 2020».
Alessandra Baronciani, neo presidente di Confindustria Pesaro Urbino si è soffermata sulla «strategia di fare squadra con imprese, Regione e Università. Abbiamo un progetto per mettere in contatto gli esuberi con le aziende alla ricerca di nuove figure, organizzando corsi di formazione. Dobbiamo combattere l’isolamento, investire bene le risorse che arriveranno dal Pnrr e puntare alla realizzazione di impianti per lo smaltimento di rifiuti. La parità di genere è un processo che dobbiamo accelerare per una maggiore competitività ed efficienza delle nostre aziende».
Paolo Mariani direttore di Uni.Co Confidi ha ricordato come: «si debba stringere un patto, al fine di rendere il tessuto produttivo più competitivo verso l’internazionalizzazione e la digitalizzazione. Dei segnali positivi ci sono, una crescita c’è e speriamo che sia strutturale. Dobbiamo favorire questa ripresa per renderla duratura e foriera di nuova occupazione. Uni.Co è un grande facilitatore per l’accesso al credito, per far sì che le aziende si preparino nel miglior modo possibile nel rapporto bancario».
Mirco Carloni, vice presidente della Regione Marche ha delineato la visione della Regione Marche concentrandosi sul percorso fatto in questo anno: «Una crescita va sostanziata. Non si può attendere, vanno creato misure vere che favoriscano il rafforzamento finanziario e patrimoniale del nostro tessuto produttivo. Per questo a gennaio uscirà una misura volta a sostenere la capitalizzazione delle piccole imprese e la loro trasformazione in società di capitali. Ciò consentirà un migliore accesso al credito e la possibilità di sostenere programmi di crescita e investimento. Importante è il percorso che ha portato all’approvazione delle 6 leggi di riforma finalizzate allo sviluppo economico e, soprattutto, al rilancio degli investimenti, realizzando un ecosistema dell’innovazione che consenta il rafforzamento strategico e tecnologico delle filiere produttive, con condizioni favorevoli alla nascita e all’attrazione di start up innovative. Noi abbiamo talento che deve essere affiancato dall’innovazione e dalla tecnologia: fra qualche anno vogliamo riportare l’economia regionale ai primi posti in Italia, dove merita di stare».