Pesaro

Banda larga, cantieri in ritardo in provincia di Pesaro, ma la rete in tempi covid è fondamentale

Il consigliere regionale Andrea Biancani informa che in 37 comuni i cantieri sono ancora aperti ma in 16 devono ancora iniziare i lavori. Raggiungeranno 70 mila unità immobiliari

Cavi della banda larga

PESARO – Smart working, conferenze da remoto, didattica a distanza, il lavoro che si sposta in digitale. Ma come è la situazione della banda larga in provincia di Pesaro?

Il consigliere regionale Andrea Biancani fa il punto della situazione e parla di «ritardi nell’attuazione del piano telematico regionale, molti cantieri sospesi e slittamento della banda ultralarga al 2021 in numerosi Comuni». Sono alcune criticità che si stanno manifestando nel territorio segnalate dal consigliere Biancani (Pd), presidente della commissione governo del territorio e ambiente, che ha intenzione di convocare un’audizione con i rappresentanti della società incaricata dal Mise e dalla Regione di realizzare le opere, invitando anche gli operatori privati.

«Il lockdown e l’isolamento domestico causati dall’emergenza Covid – sottolinea Biancani – hanno provocato un’impennata nell’utilizzo della rete. Garantire ai cittadini una connessione efficace è diventato ancora più urgente per evitare disuguaglianze e dare a tutti le stesse opportunità, ad esempio nella didattica a distanza e nel lavoro agile, così come per favorire la competitività delle imprese».

Il Governo per incentivare la connettività di famiglie e imprese ha messo a disposizione voucher per circa 1,46 miliardi di euro, da spendere nel potenziamento della copertura e nell’acquisto di dispositivi (tablet o pc). «Nella nostra regione arriveranno oltre 13milioni di euro e già da luglio sarà possibile iniziare a spendere i voucher per canoni, allacci e apparati. Ma a fronte di questa accelerazione nell’apertura al digitale – evidenzia Biancani – dobbiamo registrare un ritardo nella realizzazione delle infrastrutture per la banda ultralarga. Molti cantieri sono sospesi da settimane, con ritardi accumulati già prima della pandemia e i sindaci si stanno lamentando».

L’investimento complessivo previsto nella Regione Marche per la diffusione della Banda Ultralarga è di 105 milioni di euro, di cui 72 milioni di risorse nazionali e il resto costituito da fondi regionali ed europei. Nella provincia di Pesaro-Urbino saranno realizzati lavori per 25 milioni di euro e interesseranno oltre 70 mila unità immobiliari tra abitazioni, aree artigianali e industriali.

Il consigliere Biancani davanti al conservatorio

«Appena ci saranno le condizioni per svolgere un’audizione in presenza – annuncia il consigliere regionale – inviteremo i rappresentanti di Infratel e di Open Fiber, ma anche gli operatori privati, perché in molti Comuni stanno offrendo loro soluzioni per accelerare l’accesso alla banda ultra larga». La connessione nella maggior parte del territorio regionale sarebbe dovuta avvenire, secondo il Piano approvato in Regione, entro il 2020, ma «è evidente – osserva Biancani – che le tempistiche non potranno essere rispettate. Ad esempio nella nostra provincia, nonostante tutti i lavori di Open Fiber siano stati autorizzati, grazie anche all’impegno della Regione nell’organizzare le conferenze di servizio, i cantieri conclusi sono solo 3 su 56, Montemaggiore, Saltara e Orciano, ed oltretutto ancora il servizio non è attivo. In 37 comuni i lavori sono in corso, mentre nei 16 restanti ancora devono partire i cantieri. Mi risulta inoltre che in alcuni Comuni, dove i lavori saranno svolti dalla ditta incaricata da Open Fiber, già in possesso di tutte le autorizzazioni, sono intervenuti operatori privati, vista la lentezza dei soggetti incaricati dal pubblico. Il Piano della banda ultralarga – prosegue il consigliere – è stato progettato per arrivare anche dove l’investitore privato non avrebbe probabilmente investito, in quanto alcune zone del territorio sono considerate economicamente non convenienti, in particolare le aree interne e i piccoli centri. Questo ritardo apre spazio anche ai privati che stanno intervenendo in territori che erano stati inclusi nel Piano. E’ accaduto, ad esempio, a Pesaro, nella zona di Fiorenzuola, Casteldimezzo, Colombarone e Siligata. Questa alternativa non è un problema, ma è importante che anche dagli operatori privati vengano garantite tempistiche chiare e capillarità del servizio».

«L’emergenza Covid – conclude Biancani – non credo sia la prima causa dello slittamento dei cantieri, perché il ritardo accumulato non è solo di due mesi e se si prosegue con questi ritmi diverrà di anni, con gravi ripercussioni per le imprese e le famiglie marchigiane. Le verifiche fatte fino ad oggi non hanno consentito di individuare chiaramente le ragioni, spero solo che non ci sia un rimpallo di responsabilità. Serve uno snellimento degli iter autorizzativi, perché riconosco che per installare un tubo del diametro di pochi centimetri è necessario un numero sproporzionato di pareri, ma dobbiamo verificare che la burocrazia non diventi un modo per giustificare eventuali mancanze. Ringrazio il presidente Luca Ceriscioli e l’assessore Fabrizio Cesetti per l’impegno dimostrato in questi anni, organizzando incontri per l’attuazione del Piano e per sollecitare le aziende ad accelerare il più possibile».