Pesaro

Biancani: «Pnrr Sanità, penalizzate Pesaro, Vallefoglia, Sassocorvaro e Urbania»

Il consigliere regionale: «Neanche un euro per potenziare le case della salute. La Regione tradisce la promessa di una sanità capillare»

Una petizione online per il ritorno della Guardia Medica a Gabicce, Gradara, Tavullia e Vallefoglia
La Casa della Salute

PESARO – Pnrr Sanità, l’alta valle del Metauro e tutta la vallata del Foglia, da Pesaro al Montefeltro «sono penalizzate dalle scelte della Regione».

A dirlo è Andrea Biancani, consigliere regionale Pd: «La Giunta ha finalmente sottoposto al Consiglio regionale l’elenco dei progetti che la Regione deve presentare entro il 28 febbraio al governo per ottenere i finanziamenti del PNRR per la sanità. Discuterlo in Consiglio a 4 giorni dalla scadenza è stata una forzatura che ha prodotto un piano che non è stato condiviso con i consiglieri regionali, con sindaci, i sindacati, gli operatori della sanità e tanto meno con i cittadini.

Difficile capire quale logica sia stata seguita nel selezionare o escludere le singole strutture territoriali dall’elenco dei finanziamenti, ma per via di queste scelte interi territori sono stati penalizzati e il risultato è un piano che lascia scoperte due aree importantissime della nostra provincia: l’alta valle del Metauro e tutta la vallata del Foglia, da Pesaro al Montefeltro.

Per questo, nel corso dei lavori, abbiamo chiesto di modificare il piano prevedendo anche le strutture di sanità territoriale fondamentali per quelle aree in particolare quelle nei comuni di Pesaro, Vallefoglia, Sassocorvaro e Urbania.

La città di Pesaro, con un bacino di quasi  100.000 abitanti, attualmente presenta i servizi territoriali e di prossimità sparsi per tutto il territorio comunale, collocati in diversi edifici, per alcuni dei quali l’ASUR sostiene un affitto, con grave dispendio di risorse pubbliche. Questa frammentazione crea difficoltà ai cittadini nel trovare la giusta sede e al personale nel fornire servizi integrati al paziente. Da tempo propongo di realizzare una Casa di Comunità che riunisca tutti i servizi in un’unica struttura – che per altro la Regione, poi tornata sui suoi passi, aveva inizialmente previsto di fare nella parte di fabbricato dell’ex manicomio di proprietà regionale».

Una partita complessa dato che l’ex ospedale psichiatrico vedrà un restauro di una parte da parte del Comune ma tante incognite per lo spazio rimanente.

«L’attuale Casa di Comunità (ex Casa della Salute) di Vallefoglia, come più volte evidenziato con la Consigliera Micaela Vitri, rappresenta un punto di riferimento per i comuni di Vallefoglia, Montelabbate, Tavullia, Montecalvo, Gabicce, Gradara, con un bacino di oltre 20.000 cittadini, necessita di interventi di ammodernamento e potenziamento dei servizi, con una maggiore presenza di medici di medicina generale, pediatri e medici per le visite specialistiche – continua Biancani – L’area dell’Alto Metauro risulta sguarnita di un presidio per cure di livello intermedio, disponendo solo di una Casa di Comunità (ex Casa della Salute) a Urbania, a cui fanno riferimento i cittadini quanto meno dei comuni di Urbania, Fermignano, Peglio, Sant’Angelo in Vado, Borgo Pace e Mercatello sul Metauro. Questa struttura non può attualmente svolgere interventi a media/bassa intensità clinica e ospitare degenze di breve durata. Per questo ho proposto di potenziarla, trasformandola in Ospedale di Comunità, in modo da poter disporre di almeno 20 posti letto ed eseguire anche interventi di media intensità clinica.

Nell’area del Montefeltro è necessario completare la struttura di Sassocorvaro, a cui fanno riferimento quanto meno i comuni di Sassocorvaro, Lunano, Carpegna, Pian di Meleto, Belforte all’Isauro, Frontino, Macerata Feltria, Montecerignone e Montegrimano. La struttura oggi è attiva grazie ai lavori realizzati dal privato convenzionato, mancando del tutto l’investimento pubblico previsto nel progetto iniziale.
Molto probabilmente il mancato stanziamento pubblico è la spia dell’intenzione di questo esecutivo di far finanziare l’intera struttura dal privato, rafforzando la presenza di quest’ultimo a scapito del ruolo pubblico.

Le strutture di Pesaro, Vallefoglia, Urbania e Sassocorvaro sono escluse dai finanziamenti del Pnrr e, ad oggi, non sono previste risorse nemmeno da altre fonti di finanziamento. L’obiettivo, condiviso insieme a Micaela Vitri e al gruppo PD, era quello di far menzionare le strutture di questi territori nel documento che la Regione avrebbe presentato al governo, tuttavia la maggioranza non ha voluto un inserimento a pieno titolo ed è stata approvata una risoluzione con l’impegno di individuare in futuro ulteriori risorse. Nella risoluzione è stata evidenziata la possibilità da parte della Regione di poter superare i tetti di spesa previsti per il personale, per evitare di realizzare delle nuove strutture e poi non riuscire ad attivare i servizi e farle funzionare. La situazione si sarebbe potuta risolvere a monte se ci fosse stata una maggiore condivisione dei progetti. Spero che queste segnalazioni servano almeno a far attivare l’esecutivo nel reperimento di risorse alternative per questi progetti, per non tradire ulteriormente la promessa di una sanità territoriale più capillare e efficiente, che chi governa oggi ha ribadito per tutta la campagna elettorale».