PESARO – Bilancio della Regione, piangono cultura e commercianti per i “mancati ristori”.
Dure accuse dai consiglieri Andrea Biancani e Micaela Vitri. Biancani sottolinea che «con la variazione di bilancio, purtroppo ci sono risorse insufficienti per turismo e cultura. Abbiamo votato contro la variazione di bilancio di circa 4,5 milioni di euro destinati alla cultura e al turismo, in quanto insufficienti. Siamo arrivati al mese di agosto e ancora non sono state stanziate risorse sufficienti a sostenere le iniziative culturali e turistiche dei Comuni, delle Associazioni, e delle varie Istituzioni. Si lasciano più dubbi che certezze a tutti i soggetti che organizzano attività, che, dopo mesi di inattività, vedevano nell’estate l’occasione per ripartire, ma che ancora non hanno certezze sui bandi. La cultura è un settore fondamentale anche per la ripartenza, la Regione deve individuare le risorse quanto prima. Negli anni precedenti, ad esempio, i piani annuali della cultura prevedevano almeno 6-6,5 milioni di euro per tutto il settore. Quest’anno la Regione, ad oggi, ha stanziato per la cultura circa 3 milioni. Se la matematica non mi inganna mancano almeno altri 3 milioni. La cultura è il turismo sono settori chiave per il rilancio delle Marche dopo il covid, non solo per la quantità di attività che animano questo settore, ma anche per tutto l’indotto che generano».
Lamentele anche dalla consigliera Vitri: «Nemmeno un euro di contributo a fondo perduto per bar, ristoranti, settore wedding e altre attività colpite dalla pandemia. Vengono previsti 4,5 milioni di euro – spiega Vitri – ma sono disattese tutte le promesse. Il titolo della legge risulta addirittura illusorio: “Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Eppure non c’è nulla ad esempio per potenziare i servizi nella Casa della Salute di Vallefoglia. Nessun ristoro per le attività di somministrazione di alimenti e bevande, né per commercio e artigianato. Questa variazione, che arriva tardivamente ad agosto, infatti, non solo non mette un euro di ristoro per bar né ristoranti, ma sono insufficienti anche le risorse per i comparti cultura e turismo. Non è certo un caso che un organismo autonomo come il Crel abbia evidenziato nel suo parere l’esigenza di sostenere in modo più significativo le stesse imprese del settore turistico con trasferimenti correnti, tenuto conto che su 2 milioni 347 mila euro previsti dalla variazione: 1 milione 837 mila sono stanziati per la promozione e appena 600 mila per i trasferimenti alle imprese».