PESARO – Rifiuti e impianti per Marta Ruggeri, capogruppo di M5S, è «inaccettabile che le Marche diventino importatrici di rifiuti organici».
La questione sta destando forte preoccupazione un po’ ovunque nella regione e Ruggeri si è fatta portavoce di preoccupazioni diffuse che hanno dato vita a ventiquattro comitati dal Pesarese all’Ascolano. Riferimenti diretti al piano d’ambito nella provincia di Pesaro e Urbino, considerato «una ferita aperta» per avere «cancellato la programmazione pubblica» e «lasciato tutto nelle mani dell’iniziativa privata».
«In generale i ritardi accumulati nel tempo dall’azione pubblica, insieme con i contributi statali per i bio-digestori, che hanno incentivato la proliferazione di progetti privati, espongono all’attuale rischio di ritrovarsi con impianti più numerosi e più grandi di quanto servano», afferma Ruggeri.
«La conseguenza – ha proseguito – sarà l’esigenza di portare nelle Marche anche rifiuti da fuori regione. I sette bio-digestori in corso di autorizzazione hanno infatti una capacità complessiva stimata in 420.000 tonnellate all’anno, sei volte di più di quante se ne avviino ora al trattamento fuori regione, in totale circa 70.000».
L’interrogazione dei 5 Stelle, firmata inoltre dalla consigliera Simona Lupini, chiedeva se potesse essere concretizzata una proposta dei comitati: una moratoria sull’esempio dell’analogo atto adottato per gli impianti a biogas nel 2012, nell’attesa della legge regionale che ne disciplinasse gli insediamenti. «Mi è stato risposto – ha concluso Ruggeri – che l’iniziativa avrebbe valore soltanto come testimonianza politica, resta però il fatto che per M5S l’attuale proliferazione dei bio-digestori è inaccettabile. Se lo è anche per il consiglio regionale e per la giunta, si dovranno trovare insieme delle soluzioni».