Pesaro

Bronzo di Lisippo, il sottosegretario Sgarbi pronto a chiedere la restituzione. Seri: «Insieme per riportarlo a Fano»

Il sindaco: «Vogliamo avviare una strategia condivisa e parlarne con il Ministero. L’Atleta di Lisippo, qualunque ne sia stata l’origine, ha con Fano un legame speciale e molto vivo»

L’Atleta di Fano-Lisippo. Foto da wikipedia. Autore: 3dnatureguy

FANO – La battaglia per il Lisippo non è finita. Il sottosegretario Vittorio Sgarbi è pronto a riallacciare le fila e il sindaco di Fano Massimo Seri non manca di farsi sentire.

«Ho letto con viva soddisfazione le dichiarazioni del sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, in merito alla sua volontà di occuparsi direttamente del dossier “Atleta di Fano” e della sua restituzione all’Italia del bronzo di Lisippo, anche attraverso forme di collaborazione con il Getty Museum – spiega Seri -. È fondamentale, intanto, che lo Stato e il Ministero della Cultura – continua il sindaco – sviluppino la loro decisa azione a tutti i livelli per un obiettivo di giustizia così importante nel campo del nostro patrimonio culturale. L’Atleta di Lisippo, qualunque ne sia stata l’origine, ha con Fano un legame speciale e molto vivo anche nel sentimento dei cittadini.  Come città di Fano, nel momento in cui diamo atto a Vittorio Sgarbi per questo suo preciso impegno, diciamo anche che siamo pronti a metterci a disposizione e a confrontarci con lui per una strategia condivisa e vincente. Noi abbiamo delle idee e siamo pronti ad illustrarle al sottosegretario».

Una sentenza della Corte di Cassazione del 30 novembre 2018 ha stabilito che il bronzo è di proprietà dello Stato italiano. La Cassazione nelle motivazioni della sentenza fa riferimento alla mancanza di new diligence da parte del Getty Museum che acquistò la statua sulla base di pareri sulla lecita provenienza dell’opera espressi solo dai consulenti (uno studio legale di Roma) del venditore (un antiquario tedesco, Herzer). Il tutto «connotato da una inspiegabile ed ingiustificabile leggerezza». La Cassazione ha respinto il ricorso di Stephen Clark – rappresentante del Getty Trust – contro l’ordinanza di confisca come corpo del reato emessa dal Tribunale di Pesaro nel giugno 2018 dopo un contenzioso durato anni.