Pesaro

Bypass ferroviario Pesaro-Fano, Baiocchi (Fdi): «Ricci omette di dire dei piloni di 12 metri che tagliano la città»

Il consigliere regionale: «Puntiamo a un progetto complessivo per uno sviluppo di tutta la regione Marche»

Nicola Baiocchi e Matteo Ricci

PESARO – Bypass ferroviario Pesaro-Fano, lo spettro di piloni alti 12 metri che tagliano la città.

E’ quanto evidenzia il consigliere regionale Fdi Nicola Baiocchi nel merito di un dibattito sull’alta velocità e che ha visto l’eurodeputato Matteo Ricci scrivere al ministro Salvini per salvare i fondi già impegnati per Pesaro, 1.8 miliardi. Ma la Regione non vuole procedere perché punta a una linea che comprenda tutte le Marche.

«In merito al futuro della linea ferroviaria adriatica, fa piacere vedere che anche Matteo Ricci abbia finalmente capito che l’unica strada da percorrere è quella già tracciata da oltre due anni dal Presidente della Regione Francesco Acquaroli. Ci è arrivato, tardi, ma ci è arrivato anche lui. Dopo aver messo in piedi per tutto questo tempo un convulso teatrino solo per alimentare la sua continua inutile e incessante polemica politica, anche Ricci è costretto ad ammettere la realtà dei fatti. Come abbiamo sempre sostenuto, il futuro della linea ferroviaria deve essere affrontato con una visione globale, a lungo termine, attraverso un progetto che guardi al prossimo secolo, come quello per il quale sta già lavorando il Governo Nazionale con il Presidente Acquaroli, e non di certo con iniziative locali che afferiscono ad un solo territorio, con il rischio di spaccare in due la nostra provincia o di condannare l’intera regione e tutta la litoranea a restare ancorata al passato su una linea nata nel 1860».

Baiocchi ravvisa: «Ricci oggi cambia pelle e si pone come grande stratega, ma la verità è che la sua unica preoccupazione è solo la conservazione di un progetto improbabile. Ricordiamo tutti lo show in cui l’ex sindaco sventolava le cartine con un ipotetico progetto di bypass, del quale però ha sempre omesso di dire dove sarebbe dovuta passare la tratta per non dover ammettere che prevedesse stazioni sopraelevate di 12 metri sopra quartieri residenziali e che avrebbe spaccato in due la città creando un enorme danno acustico e ambientale a tutto in territorio e di svalutazione degli immobili. Un progetto che avrebbe previsto il solo traffico merci, con il passaggio di un treno ogni 8 minuti sull’attuale linea, e non anche passeggeri, come invece ha scritto nella lettera inviata al Ministro Salvini».

Per Baiocchi: «Un progetto miope su cui mai un amministratore serio e lungimirante, come infatti ha dimostrato di essere il presidente Acquaroli, avrebbe potuto dare l’intesa, perché dimostrava già dalla sua prima ipotesi di essere incompatibile con una visione di portata nazionale a lungo termine, che possa porre le basi per dotare finalmente tutta la dorsale Adriatica di una nuova linea dell’Alta Velocità che prevederà certamente anche la nuova linea arretrata su Pesaro, che rappresenta uno dei principali snodi da risolvere sul tracciato, e così su tutto il territorio marchigiano che ha, da Gabicce a Porto d’Ascoli, la stessa pari dignità. Questo è il modo di operare del centrodestra, quello della concertazione con i territori che hanno fin da subito sostenuto la linea del presidente Acquaroli che ha l’unico obiettivo di uno sviluppo della nostra regione equilibrato, sostenibile e uniforme su tutto il territorio».