Pesaro

Bypass Pesaro-Fano, Ricci scrive a Salvini: «Compatibile con Alta velocità, confermare o sarà uno scippo per le Marche»

Per l'europarlamentare Pd «non ci sono fondi per l'Alta Velocità, impossibile realizzarla. Cercherò finanziamenti in Europa»

PESARO – Bypass Pesaro-Fano, l’eurodeputato Matteo Ricci scrive al ministro Salvini.

Così come anticipato durante l’evento dal titolo “Il futuro della Ferrovia Adriatica. Le strategie europee e le Reti Ten-T, i rischi delle scelte nazionali e marchigiane”, svoltosi a Pesaro, lo scorso 23 novembre, Matteo Ricci, europarlamentare Pd, vicepresidente della Commissione per i Trasporti, le Infrastrutture e il Turismo del Parlamento europeo, ha ritenuto di rivolgersi al Ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Matteo Salvini, per avviare un dialogo in merito al futuro della Ferrovia Adriatica.

Ricci, pertanto, ha inviato al Ministro Salvini una lettera della quale sottolinea come la Ferrovia adriatica Bologna-Lecce sia «un asse fondamentale per il trasporto italiano, e grazie all’inserimento nelle reti TEN-T è un corridoio essenziale anche nelle strategie europee. Nel 2022 il Governo Italiano ha stanziato 5 miliardi di euro (poi diventati 8,3 miliardi) per il potenziamento della media velocità. Il nodo di Pesaro è uno dei problemi principali, in quanto causa di notevole rallentamento. Per questa ragione è stato finanziato un by pass per le città di Pesaro e Fano di un valore complessivo di 1,8 miliardi. Tale by pass  – sottolinea Ricci – è un arretramento della ferrovia lungo il corridoio della A14. Questa opera produce notevoli effetti positivi per l’intera rete ferroviaria e per il Nord delle Marche:

1. velocizzazione dei treni passeggeri e merci 
2. aumento della capacità ferroviaria sia per i passeggeri che per le merci, grazie alla realizzazione di due nuove stazioni a soli 3 km da quelle esistenti, in grado di incrociare la viabilità che porta ai distretti industriali della Provincia di Pesaro e Urbino
3. trasformazione della attuale linea ferroviaria in una lunga “Green Line” per il trasporto pubblico locale elettrico e per la mobilità dolce. 
4. Uno sviluppo urbanistico nuovo e sostenibile per le città di Pesaro e Fano e il litorale marino».
 
La lettera prosegue: «Tale progetto ha una valenza storica per le Marche e può essere il primo lotto di un potenziamento per l’intera ferrovia della Regione. Dopo la legge di Bilancio del 2022, non sono state stanziate ulteriori risorse nelle Leggi di Bilancio successive. Nell’anno in corso è emersa pubblicamente la Sua intenzione di mettere in campo una nuova strategia. Tale programmazione prevede una nuova linea di Alta velocità Bologna-Bari. Non sono contrario allo sviluppo di una nuova linea Alta velocità pur vedendo nella sua definizione notevoli problematiche tecniche e finanziarie. 
Le confermo, che la progettazione del by-pass Pesaro-Fano è compatibile con lo sviluppo di una nuova linee ferroviaria ad Alta velocità. Tale progetto è infatti un arretramento e sostanzialmente una nuova linea e quindi perfettamente compatibile con una nuova linea di Alta velocità».

  «Per questo motivo – prosegue – le richiedo di finanziare, come già previsto dalla legge di Bilancio 2022, questo tratto come primo lotto delle Marche. Lo spostamento di 1.8 miliardi altrove dalla nostra regione, verrebbe considerato un vero e proprio “scippo” nei confronti della Provincia di Pesaro e Urbino e delle Marche. Inoltre – aggiunge Ricci – non posso che esprimere preoccupazione per le risorse mancanti. Dalle informazioni ricevute, l’intera nuova linea Bologna-Bari costerebbe circa 80 miliardi (circa 30 miliardi solo per il tratto marchigiano).  Nel bilancio dello Stato non ci sono altre risorse se non quelle stanziate nel 2022 (circa 8,3 miliardi). Per questo, in quanto vice presidente della commissione “Trasporti e Turismo” al Parlamento Europeo, sono pronto a collaborare nell’interesse del Paese, coinvolgendo il nuovo Commissario Tzitzikostas, per cercare nuove fonti di finanziamento. Tale obiettivo però sarà perseguibile solo se l’Europa proseguirà la politica di debito comune europeo per finanziare un nuovo fondo straordinario dopo il Next Generation Eu. Altrimenti con il fondo ordinario del bilancio comunitario (Connecting europe facility) sarà impossibile qualsiasi potenziamento della rete ferroviaria italiana ed europea. Le rinnovo inoltro la disponibilità a collaborare nell’interesse del Paese attraverso il mio lavoro in Parlamento Europeo».

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