CANTIANO – Una ricetta di un balsamo che risale al 1764. Ora Cantiano lo vuole mettere in commercio su scala nazionale: obiettivo ripartire dopo l’alluvione che ha devastato il territorio.
«Si può ricominciare simbolicamente anche così, valorizzando le nostre radici attraverso l’impegno delle nuove generazioni», commentano il presidente della Provincia Giuseppe Paolini e il sindaco Alessandro Piccini. Che questa mattina 25 ottobre, in Comune, hanno incontrato il presidente dell’associazione Eco-Fatto di Sant’Ippolito Massimiliano Martini, con cui è nata la sinergia con l’azienda Prm di Treviso per ricreare il celebre opobalsamo di Cantiano, attraverso una «formulazione aggiornata» ma «rispettosa dei principi attivi legati all’ecosistema del territorio». Il tutto con l’aiuto e il lavoro dei ragazzi dell’Ipsia Benelli di Pesaro, coinvolti nel progetto che scatterà a novembre. Il prodotto sarà industrializzato nella prossima primavera, per poi essere presentato e commercializzato su scala nazionale. I proventi saranno devoluti alla comunità di Cantiano, come segnale di vicinanza dopo l’alluvione. Gli stessi esercenti locali avranno la possibilità di mettere in vendita il balsamo a cittadini, visitatori e turisti.
TRADIZIONE – «L’opobalsamo – spiega Martini – fu ideato e prodotto nel 1764 dalla famiglia Achilli di Cantiano, sfruttando ingredienti derivati dal territorio. In particolare gli estratti delle piante nel monte Catria come l’iperico. Il balsamo risultò utile per curare bronchiti e asme. Venne anche autorizzato da papa Clemente XII per la cura della grave epidemia di tifo sviluppatasi soprattutto a Napoli, risultando l’unico medicamento efficace». Prosegue Martini: «I ragazzi coinvolti nel progetto saranno un centinaio e si alterneranno nelle lezioni in aula con alcuni storici (tra cui la professoressa Natalia Grilli, vicesindaca di Cantiano, ndr), esperti di botanica e di formulazioni cosmetiche, ma anche di grafica e packaging. Non mancheranno poi referenti di educazione ambientale. Il percorso li avvicinerà al mondo del lavoro».
«Un progetto che accogliamo con grande favore – sottolinea il presidente della Provincia Giuseppe Paolini -, perché coniuga il rispetto e la tutela dell’ambiente alla valorizzazione del territorio. Il tutto con la passione e l’impegno dei nostri giovani, in prima linea nella solidarietà. Un grande segnale, che merita il nostro supporto».
Evidenzia il sindaco di Cantiano Alessandro Piccini: «Si tratta di un’opportunità di accrescimento del nostro patrimonio culturale e storico, oltre che di un ulteriore strumento di attrazione economica e turistica. Tutto questo in un periodo molto complicato per la nostra comunità, dove c’è la necessità di trovare nuovi fondi ma anche nuove energie per una pronta ripartenza del paese. E’ dunque prezioso il coinvolgimento di soggetti pubblici e privati, ma anche e soprattutto dei giovani. Ringraziamo gli ideatori del progetto, che ci restituisce una delle nostre specificità».
«La scuola – osserva Anna Maria Marinai, dirigente scolastica dell’Ipsia Benelli – offre potenzialità umane, giovani con idee originali e creative. Mentre il territorio mette a disposizione le proprie risorse naturali. Da questo rapporto nasce un’intuizione: creare un prodotto che unisca le due realtà. L’idea è stata accolta da tutte le parti in maniera entusiastica».
Aggiunge Martini (Eco-Fatto): «C’è la necessità di partire dalla produzione di beni che abbiano un basso impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita. Prodotti ideati e progettati per ridurre il consumo di risorse, per diminuire la produzione di rifiuti e l’inquinamento, per essere completamente riusabili o riciclabili. Sono quindi fondamentali competenze e metodologie che partono da percorsi scolastici e che confluiscono in attività produttive e microeconomie locali».
Conclude Paola Rossi, titolare della Prm, produttore di sistemi di pulizia con acqua, che investirà sulla industrializzazione del prodotto: «Da anni crediamo che si possa creare economia mettendo al primo posto l’ecologia. Con il balsamo di Cantiano vogliamo continuare il nostro percorso, offrendo opportunità concrete per la tutela della salute delle persone, coinvolgendo direttamente le future generazioni. Il nostro impegno è fare conoscere questo prodotto sul territorio italiano e aiutare la comunità di Cantiano in questo percorso di rinascita».