URBINO – Carenza di infermieri, anestesisti e medici all’ospedale di Urbino. Ecco i numeri rispetto al fabbisogno per il nosocomio della città di Raffaello.
Una situazione aggravata dall’impegno dello stesso personale sanitario dell’Area Vasta 1, sia nel Covid Hospital di Civitanova Marche che negli altri punti vaccinazione della provincia a Pesaro e Fano.
A fare pressione sulla giunta regionale è Micaela Vitri, consigliera regionale, tramite una interrogazione in cui chiede alla giunta Acquaroli anche di attivarsi quindi al fine di dotare l’ospedale di tutte le figure professionali necessarie, così come indicato nel piano di fabbisogno, presentato lo scorso anno dall’Area Vasta 1.
Nel dettaglio venivano richiesti 44 infermieri, dei quali ne sono stati concessi solo 24. Di questi 8 hanno rinunciato, sette stavano già lavorando nello stesso complesso in diversi reparti e sono stati stabilizzati. Di conseguenza la necessità è stata coperta soltanto con nove figure aggiuntive, ovvero appena il 20% del reale fabbisogno. Inoltre mancano almeno tre medici in Anestesia e Rianimazione, quattro in medicina e altri di supporto in Ortopedia, Psichiatria, Ginecologia, Fisiatria, Cardiologia e Pronto Soccorso. Risulta urgente anche la necessità di sei tecnici di radiologia e Asur ne ha nominati solo due, così come servono tecnici di laboratorio e fisioterapisti.
Un appello quasi disperato è stato lanciato i giorni scorsi dagli esponenti del Pd di Urbino, tra cui in prima linea Maricla Muci, e raccolto dai due consiglieri regionali Vitri e Biancani. «La situazione non è più sostenibile – spiega Vitri – e per questo abbiamo presentato la richiesta ufficiale alla giunta, con la speranza che capisca la gravità della situazione e intervenga sia nel potenziamento del personale sanitario, anche apportando correttivi per rendere più efficiente la velocità di scorrimento delle graduatorie, che sugli ordini di servizio per il Covid Hospital di Civitanova. Le lunghe trasferte quotidiane di medici e infermieri sono diventate ormai una prassi, ma non possono più gravare solo sulle spalle del personale di Urbino, ridotto allo stremo delle forze e sotto organico».
L’interrogazione è all’ordine del giorno nella prossima seduta del Consiglio regionale martedì 20, con la speranza che la giunta possa poi attivarsi immediatamente.