PESARO – Benzina alle stelle, il Pci chiede l’intervento di sindaco e presidente della Regione.
«E’ del tutto inaccettabile il salasso che i cittadini pesaresi e marchigiani stanno subendo in merito al vertiginoso aumento dei prezzi dei carburanti. Un aumento dei prezzi che non trova alcuna seria giustificazione nelle cosiddette “leggi del libero mercato”, ma che è indice di una forte azione speculativa che le multinazionali petrolifere, in particolare quelle anglo-americane, stanno mettendo in atto. Va ricordato ai cantori del “libero mercato”, che nel 1991, quando è stato liberalizzato il prezzo della benzina, un litro di super costava 1500 lire. Oggi anche qui a Pesaro, un litro di verde è arrivato a costare fino ad oltre 2 euro al litro, quasi il triplo del periodo pre-liberalizzazione, e la responsabilità di ciò non è certamente attribuibile ai distributori, che sono l’ultimo anello della catena».
Per i vertici pesaresi del Pci «le sciagurate e autolesioniste sanzioni alla Russia, imposte all’Italia dai diktat di USA, NATO e Unione Europea, hanno causato anche questo prevedibile effetto-boomerang, che si ripercuote ai danni di cittadini e lavoratori, i quali utilizzano l’automobile, nonché delle imprese italiane (comprese quelle del nostro territorio), che scaricano l’aumento del costo dei trasporti ancora una volta sui cittadini, aumentando il prezzo finale dei prodotti. Colpisce, e non certo in positivo, la totale inerzia del Governo Meloni-Salvini, che non ha fatto nulla di concreto per fermare l’aumento dei prezzi, e quella del Parlamento italiano, che invece di rimuovere le sanzioni alla Russia, non ha trovato di meglio da fare che acconsentire all’invio di armi per far proseguire il conflitto ucraino».
Il Partito Comunista Italiano giudica «intollerabile tale situazione, dal momento che le scelte completamente sbagliate di politica internazione ed economica, deliberate dal Governo e dal Parlamento, non possono essere scaricate sui cittadini italiani, sui lavoratori, e sulle imprese del nostro territorio. Sfidiamo pertanto il Sindaco di Pesaro Matteo Ricci, e il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, tramite l’utilizzo degli strumenti politici e istituzionali in loro possesso, a farsi immediatamente promotori presso il Governo e il Parlamento di due provvedimenti urgenti: la revoca immediata delle sanzioni alla Russia; la fine del regime di liberalizzazioni dei prezzi dei carburanti, e il ritorno della fissazione degli stessi da parte dello Stato. Tali provvedimenti, peraltro ampiamente condivisi dalla maggioranza degli Italiani, non sono assolutamente rinviabili, dal momento che il massacro sociale in corso, destinato ad aggravarsi nei prossimi mesi, richiede risposte rapide e risolute».