PESARO – Crisi energetica, i consiglieri Pd Andrea Biancani e Fabrizio Cesetti chiedono interventi alla Regione.
«Stiamo vivendo una crisi energetica internazionale il cui impatto destabilizza l’intero sistema produttivo e le famiglie. Le aziende temono un nuovo lockdown, questa volta causato dal caro-gas, e i cittadini devono fare i conti ogni giorno con bollette triplicate e inflazione. Qual è la risposta della Giunta a questa emergenza straordinaria? Purtroppo una manovra di bilancio senza un euro per aiutare famiglie e attività economiche. L’atto, il cui esame è stato avviato in Prima commissione di cui siamo componenti, prevede un totale di circa 1,2 miliardi di euro, di cui quasi 60 milioni destinati al 2022, 523 milioni per il 2023 e 601milioni per il 2024. Sembra incredibile, eppure alla vigilia di un autunno drammatico per lavoratori e aziende, la Regione, immobile e fuori dalla realtà, propone un assestamento di bilancio privo di qualsiasi misura immediata per dare risposte concrete ai bisogni urgenti dei marchigiani».
I consiglieri sottolineano di essere «consapevoli che una crisi di tale portata richiede prima di tutto interventi e accordi su scala nazionale e europea, ma anche l’amministrazione regionale può e deve fare la sua parte. Altre regioni già da tempo si sono mosse per alleviare i conti di famiglie e imprese con bonus, sconti fiscali, ristori, contributi una tantum, incentivi per l’efficienza energetica e per l’autoproduzione da fonti rinnovabili. Stiamo parlando dell’Emilia Romagna, della Puglia, ma anche di regioni governate dal Centro destra come il Friuli Venezia Giulia e l’Umbria. Purtroppo il tanto propagandato ‘modello Marche’ della Giunta Acquaroli continua a vivere fuori dalla storia, restando a guardare e senza prendersi responsabilità. Il piano del Partito Democratico contro il caro-energia propone, oltre ad un tetto europeo al prezzo del gas, bollette bloccate per un anno per imprese e famiglie, un contratto luce sociale da fonti rinnovabili con metà dei consumi elettrici a costo zero, il raddoppio del credito di imposta per le imprese e un programma nazionale di risparmio energetico con incentivi per la produzione da energie rinnovabili».