PESARO – Luci spente nei negozi. Vie buie in città per una questione di risparmio, ma il caso tocca anche la sicurezza.
Alessandro Ligurgo direttore Confesercenti di Pesaro e Urbino spiega cosa sta succedendo tra gli operatori. «Gli aumenti del costo dell’energia non riguardano soltanto una categoria o più categorie, ma rappresentano anche un problema di sicurezza e di vivibilità dei nostri centri urbani. Segnalo infatti che molti operatori hanno dovuto chiudere le luci delle loro vetrine in orario serale a causa degli aumenti esorbitanti delle bollette. In pratica una scelta obbligata di fronte ad aumenti che arrivano fino al 500%, con la quale si cerca di star dentro ai costi e di non dover arrivare a chiudere l’attività.
La conseguenza è che avremo città meno illuminate e quindi con un problema di sicurezza, sia reale, sia percepito. Inoltre, strade buie non invitano al passeggio col rischio di un’ulteriore progressiva desertificazione dei centri urbani, che andrà ad aggravare il problema. Insomma, un circolo vizioso che peserà non soltanto sull’economia ma anche sulla socialità e sulle abitudini di vita. Da tempo diciamo che i negozi sono presìdi di sicurezza nei centri storici e nei quartieri, ora la cosa purtroppo risulterà evidente quando questi presìdi verranno a mancare».
Ligurgo chiude: «Le Amministrazioni Comunali stanno giustamente combattendo il disagio sociale derivato dal caro-bollette con interventi a favore dei nuclei familiari più in difficoltà, ma naturalmente non possono far nulla per le imprese. A livello nazionale Confesercenti si sta già muovendo per sensibilizzare le istituzioni. Rivolgiamo un appello anche alla Regione Marche affinché metta mano in fretta a strumenti di sostegno per gli operatori accanto a quelli già richiesti per l’emergenza alluvione. Qui purtroppo per molti si tratta di una corsa contro il tempo, ma, come accennato, il problema è comune e non possiamo ragionare a compartimenti stagni: imprese e famiglie vanno tutelate al più presto».