PESARO – Case popolari, centinaia di alloggi pubblici non assegnati per problemi burocratici o di mancata manutenzione.
E’ la denuncia che solleva il consigliere regionale Andrea Biancani che ha presentato una interrogazione. «Il diritto all’abitare è importante quanto quello al lavoro, alla salute, al libero accesso all’istruzione, per la dignità dell’essere umano. Due le priorità: una miglior raccolta e analisi dei dati necessari per la programmazione, attraverso l’attivazione dell’Osservatorio per la condizione abitativa, necessario per individuare quali sono le nuove povertà a cui dare risposte; e maggiori investimenti nella manutenzione per poter assegnare i tanti alloggi che ad oggi non possono essere assegnati».
Biancani rileva: «Sono ancora tantissime le famiglie o singoli cittadini, che pur avendo diritto, non riescono a ottenere gli alloggi o un sostegno all’affitto. Non esiste ad oggi un osservatorio nelle Marche che raccolga i dati e sia in grado di monitorare la situazione delle case popolari a livello regionale. Quante sono le case popolari nella Marche? A chi sono assegnate? Quante persone hanno fatto domanda e quante sono state escluse? Quante case hanno bisogno di manutenzione? Quante non vengono messe a bando perché troppo fatiscenti o per altri problemi? Chi sono le categorie che ne hanno più bisogno oggi? Quali categorie risultano più spesso escluse?
Ho posto tutte queste domande nella mia interrogazione sperando che la Regione si attivi per una prima raccolta dei dati attraverso l’ERAP (Ente Regionale per l’Abitazione Pubblica) e colga l’occasione per attivare l’Osservatorio Regionale della condizione abitativa».
Il patrimonio edilizio pubblico regionale non risulta adeguatamente utilizzato. «Ad esempio, da dichiarazioni dei vertici di ERAP risulta che circa 800 alloggi popolari non sono utilizzati per problemi amministrativi dei Comuni o in quanto necessitano di interventi manutentivi, alcuni dei quali in realtà modesti, ma non programmati. Allo stato attuale, l’alto numero di alloggi inutilizzabili, fa sì che troppo spesso solo una bassa percentuale delle domande riesca ad essere soddisfatta. In una fase come questa, dove il numero di persone che potrebbero averne bisogno sta crescendo, tutto questo è assurdo. Abbiamo le case ma la burocrazia e la mancata manutenzione le tengono bloccate. Su questo la Regione mi auguro intervenga con progetti e risorse, e che l’Osservatorio individui i numeri reali del problema».