PESARO – Cassa di colmata al porto di Pesaro, l’assessore Baldelli annuncia lo stanziamento dei fondi, ma il consigliere d’opposizione Andrea Biancani sottolinea: «La Regione non è stata in grado di fornire alcuna tempistica certa sul dragaggio. Il porto di Pesaro necessita di alcuni interventi urgenti per renderlo più accessibile, fruibile e attrattivo per gli operatori economici, gli investitori e gli appassionati, ma l’Autorità Portuale non ha dato tempi certi per i lavori, con il rischio di danneggiare le attività».
Lo scalo ha gravi problemi di pescaggio, ovvero di profondità delle acque, con relativi limiti ad accogliere le imbarcazioni, a danno degli operatori economici e dei diportisti. Al contrario un porto con un buon pescaggio è un’infrastruttura più accessibile, in grado di dare valore agli investimenti fatti in questi anni dai privati e di attrarre nuove attività e risorse.
«Per questo ho presentato due interrogazioni per sollecitare i dragaggi per garantire la vita del porto, accelerare la realizzazione della cassa di colmata e individuare un luogo in mare dove depositare i materiali che altrimenti vanno trasportati in discarica.
Ogni dragaggio presenta infatti il problema di dove ricollocare il materiale, principalmente sabbia e ghiaia, che viene tolto dal porto. Tale materiale se mandato in discarica ha costi importanti per questo è strategico realizzare depositi a mare per i materiali e/o delle casse di colmata nel porto, che possono accogliere anche sedimenti non rigettabili in mare o non utilizzabili per i ripascimenti.
Questi interventi sono previsti da anni: la cassa di colmata, più volte annunciata, è stata finanziata dallo Stato con un contributo di 11 milioni di euro già da agosto 2021 e l’area a mare per il nord delle Marche (i porti di Vallugola, Pesaro, Fano e Senigallia) era prevista in un accordo di programma del 2016 ma non è stata inserita nell’ultimo accordo di settembre 2021 tra Regione e Autorità portuale».
L’iter di realizzazione è ancora alla fase iniziale dello studio di fattibilità. «Questo vuol dire rischiare di attendere anni ed è inaccettabile. L’intervento di dragaggio, a mio avviso, va separato dalla realizzazione della cassa ed eseguito prima. Il livello dell’acqua del porto di Pesaro è ormai troppo basso per tutte le attività ad esso collegate, economiche, sportive, ricreative».
L’interrogazione è stata sottoscritta anche dalla Consigliera Micaela Vitri e dal gruppo PD.