Pesaro

Celebrazioni del 25 Aprile a Pesaro. Ricci: «Resistere e riconquistare la libertà»

Al monumento della Resistenza parallelismo con il momento in cui viviamo. «Ricostruire come nel dopoguerra sui valori della democrazia»

Le celebrazioni del 25 Aprile a Pesaro

PESARO – Celebrazioni sobrie al monumento della Resistenza per il 25 aprile, ma la memoria è sempre viva.

«Un 25 aprile anomalo, ma più significativo degli anni passati – sottolinea il sindaco di Pesaro Matteo Ricci – La Liberazione è la festa del ringraziamento nei confronti degli alleati che hanno liberato questo paese dal nazifascismo, per le forze dell’ordine che dopo l’armistizio decisero di stare dalla parte della libertà e di non inseguire le derive totalitarie della Repubblica di Salò. La festa del ringraziamento nei confronti dei nostri eroi. I miei sono stati i partigiani della nostra provincia. Senza di loro non saremo qua, senza il coraggio di chi decise di stare dalla parte giusta non saremo qua. Non dobbiamo dimenticarcelo, fondamentale che questa memoria diventi patrimonio di tutti». 

Un messaggio di lotta all’odio. «Il 25 aprile non è una festa di parte, ma di coloro che credono nella Costituzione italiana, che non esiterebbe senza la Resistenza. Al centro ci sono i principi dell’uguaglianza, libertà, lotta alle intolleranze, razzismo. Valori di grande attualità, messi costantemente in discussione ogni volta che prevale l’intolleranza e indifferenza: quando facciamo finta di non vedere centinaia di persone che muoiono nel mare mediterraneo, oppure nei confronti degli omosessuali o per una diversa appartenenze religiosa o colore della pelle. L’odio e la violenza sono esplose negli anni: le parole violente prima o poi provocano violenza.  

Una grande lezione è quella di Liliana Segre: il suo esempio, la capacità di tramandare di generazione in generazione la Shoah  e il suo impegno contro l’odio sono grandi elementi di speranza per il futuro». 

Poi un cenno alla pandemia. «Viene facile fare parallelismi con la guerra, certo è che dopo la Seconda Guerra Mondiale questo è il periodo in cui ci sono state più vittime. Durante la pandemia si sono rafforzati valori come l’uguaglianza. Il virus non ha colpito per razza o religione, ci ha fatto scoprire fragili di fronte a nemici invisibili. Al tempo stesso la pandemia ha fatto rimarcato anche le grandi disuguaglianze che ci sono nel pianeta, non tutte le persone possono essere curate in modo adeguato o possono permettersi il vaccino».

Le celebrazioni del 25 aprile

Tra i valori riscoperti, il diritto alla sanità pubblica. «Un elemento fondamentale della nostra costituzione e che nessuno metterà più in discussione. Siamo di fronte ad un luogo simbolo – continua Ricci, in riferimento all’Ospedale San Salvatore – qui altri resistenti hanno combattuto e continuano a combattere. In questi mesi abbiamo dovuto rinunciare alla nostra libertà, per sconfiggere un nemico comune: ora, probabilmente, siamo in dirittura d’arrivo, dobbiamo resistere per sconfiggere questo virus e riconquistare la libertà che è un elemento fondante della Costituzione e della resistenza». 

La democrazia. «Non diamola per scontata, come non dobbiamo dare per scontato dopo la Seconda Guerra Mondiale. Per ricostruire il dopo-covid ci sarà il piano europeo, con nuove risorse da mettere in campo». Poi conclude. «Quando succedono cose drammatiche si rimettono in fila le cose che contano. Valori usciti dalla resistenza, scritti nella Costituzione italiana, ancora di grande attualità. Continueremo sempre a ricordare chi non c’è più. Viva il 25 aprile, viva la Liberazione, viva l’Italia».  

Al fianco del sindaco anche il presidente del Consiglio comunale Marco Perugini, il presidente della Provincia Paolini, l’assessore regionale Aguzzi, il prefetto Lapolla. Presenti i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e rappresentanti degli studenti pesaresi.