Pesaro

Centro vaccini Pesaro, Biancani: «Superare la burocrazia, non si può attendere oltre»

Il sito individuato in via Toscana non è ancora aperto. Il consigliere: «Serve un'area di 150 mila abitanti, norme troppo rigide»

PESARO – Burocrazia e tempi della sanità non sempre collimano. Pesaro è ancora senza hub vaccinale. L’Area Vasta 1 ne ha spiegato i motivi, ma il consigliere regionale Pd Andrea Biancani incalza.

«È ormai urgente per la città di Pesaro individuare un nuovo punto vaccini e la soluzione di allestirlo nell’auditorium di Marche Multiservizi in via Toscana risponde, come sostengo da tempo, ai requisiti necessari per questo tipo di servizio. Il sito, offerto da Multiservizi è adeguato per volume, accesso alla rete internet, collegamento stradale e area sosta. 

Purtroppo ragioni di tipo burocratico, legate alla destinazione urbanistica, ne stanno ritardando l’attivazione. Mi auguro che l’accordo sulla formula “uso temporaneo” e “interesse pubblico” possa sbloccare l’iter e mi fa piacere che sia da parte del Comune che di Asur ci sia la volontà di superare questa impasse.Se fosse rigidamente necessario disporre di locali con una destinazione d’uso compatibile esclusivamente con i servizi socio-sanitari per aprire un centro vaccini, sarebbe quasi impossibile individuare edifici adatti». 

Biancani fa notare che «Per un servizio del genere, a prescindere dalla destinazione d’uso originale, è fondamentale disporre di spazi adeguati dal punto di vista delle dimensioni, del ricambio d’aria, del parcheggio, della viabilità, della sicurezza. Basti pensare che oggi gli hub vaccinali attivi nelle Aree Vaste delle Marche, riportati nel sito dell’Asur, si trovano in centri ortofrutticoli, magazzini, centri sportivi, addirittura in una bocciofila e in un ex hotel. Non sono certo spazi compatibili “sulla carta” con la destinazione d’uso socio-sanitaria, ma sono funzionali all’accoglienza dei cittadini per eseguire le vaccinazioni.

Spero che prevalga il tema della salute pubblica e il buon senso. Non è possibile che, una eccessiva rigidità sulla destinazione urbanistica, escluda dei locali adeguati e accessibili. L’attivazione del centro a Pesaro non può essere ulteriormente posticipata. È importante anche perché viene utilizzato dai cittadini di un’area a cui fanno riferimento circa 150 mila persone. In particolare i residenti di Vallefoglia, Tavullia, Montelabbate, Montecalvo in Foglia, Gabicce e Gradara. Stiamo comunque parlando di una collocazione provvisoria e soprattutto relativa a un tema di interesse e di salute pubblica».