Pesaro

Cerca e cavatura del tartufo patrimonio Unesco, Lisi (Acqualagna): «Ci darà più forza per turismo e progetti»

Arrivato il Sì da Parigi. Il sindaco: «Il tartufo è un ambasciatore del gusto capace di trainare le tante eccellenze locali»

Il tartufo

PESARO URBINO –  La tradizionale pratica della “Cerca e cavatura del tartufo in Italia” entra nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’Unesco. Dal Comitato dell’Organizzazione mondiale per l’educazione, la scienza e la cultura, a Parigi, il sì ufficiale al riconoscimento della candidatura che valorizza una pratica rurale nei numerosi territori tartufigeni italiani. Un iter avviato dall’istanza delle associazioni dei tartufai ai ministeri della Cultura e dell’Agricoltura otto anni fa, fino alla presentazione a marzo 2020 dalla Farnesina della candidatura.

Una rete che unisce circa 70.000 tartufai, 14 Regioni Italiane e numerosi comuni anche di aree interne. Il riconoscimento Unesco è frutto della pluriennale cooperazione tra il Ministero della Cultura, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), la Rappresentanza Permanente Italiana presso l’Unesco e la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.

La provincia di Pesaro è tra i territori più interessati. La fiera di Acqualagna è una delle più importanti e già qualche settimana fa il sindaco Luca Lisi sulle pagine di Centropagina si diceva in attesa di questo riconoscimento.

Luca Lisi, sindaco di Acqualagna

La notizia, attesa da tempo, riceve la grande soddisfazione da parte di Luca Lisi, sindaco di Acqualagna, capitale italiana del tartufo Bianco con Alba: «Siamo felicissimi di questo riconoscimento UNESCO. Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno iniziato e portato avanti questo percorso che si è concluso con questo prestigioso risultato.
Chiaramente Acqualagna ha fatto la sua parte come tutte le altre comunità che preservano e promuovono il re della tavola, il tartufo.

Questo deve darci ancor più forza per portare avanti i progetti che riguardano tale tematica dalla difesa dell’ambiente, alla promozione territoriale, alla cultura enogastronomica . Difendere e preservare valori storici come la ricerca e la cavatura del tartufo sono garanzia per il futuro del settore. Il tartufo è un ambasciatore del gusto capace di trainare le tante eccellenze e di mettere in luce la complessità delle relazioni antropologico-culturali instaurate nei secoli tra uomo e tartufo: come le tecniche della ricerca, gli aspetti mitologici, letterari e artistici fino alla ricca tradizione gastronomica».