Pesaro

Cgil, Cisl e Uil Pesaro: «Green pass, troppa domanda di test per poca offerta: dipendenti rischiano di non lavorare»

Le preoccupazioni dei sindacati: «In provincia 14mila lavoratori non vaccinati. Sistema pubblico e privato in rete per avere tamponi a sufficienza»

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PESARO – Decreto Green pass, le preoccupazioni di Cgil, Cisl e Uil. Venerdì 15 ottobre entrerà in vigore quanto contenuto nel D.L. 127 e più precisamente l’obbligo di esibire il green pass all’ingresso nei posti di lavoro.

Cgil Cisl e Uil evitano di disquisire sulla opportunità o meno di emanare un provvedimento oggi divenuto Legge dello Stato, ma si sono concentrati nel merito di quanto contenuto nel decreto stesso al fine di evitare problemi ai lavoratori e di dare la possibilità a tutti di svolgere il proprio lavoro e di provvedere così alla sussistenza propria e della famiglia.

«Ribadiamo ancora una volta che ogni lavoratore, a partire dal 15 ottobre, deve essere messo in condizione di ottenere il green pass e poter così accedere al proprio lavoro.

Ora, considerato che per noi il vaccino rimane la strada maestra per uscire dalla pandemia, nonostante il numero sia cresciuto negli ultimi giorni, abbiamo segnalato da tempo alle Istituzioni il problema oggettivo del notevole disequilibrio tra necessità di tamponi e offerta di tamponi, che stante le regole attuali dovranno essere svolti il lunedì il mercoledì e venerdì mattina, (consapevoli delle ulteriori difficoltà del numero di tamponi del fine settimana).

Ad oggi la Regione Marche, in particolare gli assessori alla sanità e al lavoro, non si sono ancora mobilitati per organizzare punti di effettuazione dei tamponi sul territorio, nonostante il decreto sia stato emanato circa un mese fa.

Stiamo parlando di circa 14 mila persone nella provincia di Pesaro che in questi giorni avranno la necessità di essere sottoposti a tampone e che appunto non riusciranno a farlo vista l’insufficienza dei luoghi dove attualmente si possono fare».

I sindacati hanno chiesto che «il sistema pubblico e quello privato, possano essere messi in rete, così da offrire una quantità di tamponi sufficienti alla richiesta di cui prima facevamo riferimento, così come abbiamo chiesto alle imprese di poter offrire, magari in rete tra loro, anche degli hub dove si possano effettuare i tamponi. Chiediamo inoltre che anche la Regione possa dare un contributo fattivo affinché tutti i lavoratori possano essere messi in condizione di ottenere il green pass e svolgere il proprio lavoro ed evitare che il sistema produttivo, che sta affrontando una ripresa già difficile visto anche l’aumento del costi delle materie prime e dell’energia, subisca un preoccupante rallentamento».