MARCHE NORD – Marche, terra di infinite bellezze tutta da scoprire. In ogni angolo, da nord a sud, ci sono luoghi e attrazioni che la rendono unica. Dopo aver fatto tappa nella parte meridionale della regione, ci spostiamo, in provincia di Pesaro-Urbino alla scoperta di posti incredibili e misteriosi.
CIMITERO DELLE MUMMIE A URBANIA– Ci vuole una buona dose di coraggio ma chi è affascinato dal mistero non può non visitare la Chiesa dei Morti (Cappella Cola fino al 1836) a Urbania. Al suo interno conserva il Cimitero delle Mummie, noto per lo strano fenomeno della mummificazione naturale, dovuto ad una combinazione di fattori climatici e ambientali che hanno disidratato i tessuti dei cadaveri evitandone la decomposizione, e alla protezione di una muffa.
Nella cripta dietro all’altare, in nicchie disposte a semicerchio, si trovano 18 corpi mummificati risalenti al 1600-1700. La particolarità che rende il tutto ancor più misterioso è che i cadaveri furono estratti due secoli più tardi da una fossa comune del vicino cimitero francescano già mummificati. Erano in un ottimo stato di conservazione, con tessuti e organi interni integri.
I corpi furono esposti nella cripta nel 1833, in seguito all’istituzione dei cimiteri extraurbani per effetto dell’editto napoleonico di Saint Cloud del 1804. Ad occuparsi del trasferimento fu la Confraternita della Buona Morte. Le mummie, 12 uomini e 6 donne, erano persone comuni e ognuna racconta una storia: c’è la giovane donna morta di parto cesareo; un giovane accoltellato durante una veglia danzante, il cui cuore è conservato a parte ed è possibile vedere il punto trafitto dalla lama; l’uomo che fu sepolto vivo in stato di morte apparente, l’impiccato; il fornaio detto “Luano”. C’è poi il Priore della Confraternita Vincenzo Piccini, morto nel 1832 e riconoscibile dall’abito talare. Fu lui a far realizzare la cripta dietro l’altare dopo la scoperta delle mummie. A fianco ci sono sua moglie e suo figlio.
La famiglia Piccini però non è conservata bene come gli altri 15 corpi. Questo perché la loro non fu una mummificazione naturale ma il frutto di un procedimento chimico studiato appositamente dal Priore, farmacista della città, convinto che qualcuno avesse preparato una pozione per essiccare i corpi ed evitarne la decomposizione. L’atmosfera nella cripta è resa ancor più macabra dal lampadario fatto di ossa. Nella Chiesa dei Morti, nata come piccolo oratorio, è possibile ammirare anche un bellissimo portale gotico.
DOMUS DEL MITO A SANT’ANGELO IN VADO – Un tuffo nella storia, immersi nella suggestiva atmosfera di una casa nobiliare romana. È quanto offre la visita alla straordinaria Domus del Mito a Sant’Angelo in Vado. Nel Campo della Pieve si trova parte dell’abitato della città romana di Tifernum Mataurense, un importantissimo ritrovamento archeologico che conserva molto bene pavimenti musivi.
Dagli ultimi scavi dell’allora Soprintendenza ai Beni Archeologici di Ancona, è stato possibile mettere in luce l’intera articolazione di una grande Domus gentilizia risalente alla fine del I° secolo d.C., ampia circa 1.000 metri quadrati e impreziosita da un ricco complesso di mosaici figurati bicromi e policromi, ottimamente conservati e con fattura di qualità. I pavimenti musivi dei molteplici vani della residenza rappresentano scene di varia natura: soggetti mitologici, motivi geometrici e vegetali. La Domus del Mito deve il suo nome proprio alla presenza delle numerose figure legate alla mitologia. Fra i temi raffigurati, Nettuno ed Anfitrite sul Carro del Trionfo condotto da cavalli marini; Scena di Caccia e la Lotta Marina.
MARMITTE DEI GIGANTI A FOSSOMBRONE – Per chi ama sorprendersi di fronte alla maestosità della natura e vuole aggiungere un pizzico di avventura alla sua giornata, le Marmitte dei Giganti sono la meta perfetta. Nella piccola frazione di San Lazzaro, a Fossombrone, si trovano queste incredibili morfostrutture prodotte dall’erosione del fiume Metauro. Le Marmitte dei Giganti si inseriscono in un suggestivo canyon con pareti verticali che raggiungo i 30 metri di altezza, l’intera forra è lunga 500 metri. Possono essere ammirate in tutta la loro magnificenza dal Ponte di Diocleziano (detto anche dei Saltelli) in località San Lorenzo oppure, per vederle ancora più da vicino, percorrendo un sentiero che parte proprio nei pressi del ponte. Per chi non vuole rinunciare all’adrenalina si può vivere l’emozione di attraversare il canyon in canoa o in kayak partecipando ad un tour. Lo spettacolo è davvero impagabile.