Pesaro

Cisl: «Ecco quello che resta in tasca ai pensionati dopo il pagamento delle bollette»

Giovanelli, segretario Ast Fano analizza gli importi. «L'aumento della tari comporterà ancora più difficoltà, serve aiuto»

Anziani pensionati, foto da pixabay

PESARO – Aumenti Tari, la Cisl presenta il caso degli importi medi dei pensionati della provincia di Pesaro e l’incidenza delle bollette sul potere d’acquisto..

A farlo è Giovanni Giovannelli riferendosi ai dati di Fano. «La vicenda dell’aumento della tari pone in evidenza l’erosione delle pensioni data dalle tariffe di acqua, luce, gas e tari. Nella Provincia di Pesaro – Urbino l’importo medio delle pensioni è di 796 euro, il numero delle pensioni è 119.739 di cui 22.066 invalidi civili con una pensione di 445 euro. Pertanto abbiamo simulato prendendo in considerazione l’importo medio delle bollette mensili di pensionati  che vivono in un appartamento di circa 80 metri e la loro incidenza nelle pensioni. La tari incide per 25 euro, l’acqua per 30, la luce per 60 e il gas per 90 euro. Per un totale di 205 euro. Se togliamo alla media di 796 euro delle pensioni 205, quello che resta in tasca ai pensionati per vivere è 591 euro».

«Poi il caso di Fano, la seconda città più grande della provincia e la terza della regione. Nel Comune di Fano l’importo medio è di 857 euro, il numero delle pensioni è 19.301 di cui 3444 invalidi civili con una pensione media di 445 euro. Dunque quello che resta in tasca è 652 euro. E se si considerano le pensioni sociali, la Cisl rileva che ciò che rimane in tasca è 216 euro. Tutto questo senza considerare che dei pensionati pagano l’affitto e hanno pertanto una notevole riduzione del loro reddito – chiude Giovanelli – I pensionati hanno veramente difficoltà ad arrivare alla fine del mese: urge un forte impegno per sostenere i pensionati nel pagamento delle utenze».