PESARO – Un 2021 incoraggiante per l’economia pesarese. Bene l’export, il migliore della regiona, ma non mancano le incognite per il 2022. Questo è quanto illustrato nel corso della Conferenza stampa annuale della Cna tenutasi alla Biemmegi Meccanica di via Jesi a Pesaro.
L’appuntamento con i media è stato aperto dal saluto del vicepresidente della Giunta regionale Mirco Carloni che ha ricordato l’impegno della Regione Marche per il mondo dell’artigianato e della piccola impresa. È seguito poi il saluto del presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini che ha ricordato il ruolo strategico della Cdc nelle politiche di supporto all’export e alle imprese. È stata quindi la volta del saluto del presidente della Cna delle Marche Paolo Silenzi che ha ribadito l’importanza della formazione e dalla creazione di nuove figure professionali per soddisfare la grande richiesta di mano d’opera da parte delle aziende marchigiane.
Il numero complessivo di attività imprenditoriali (al 30 novembre 2021), in provincia di Pesaro e Urbino è pari a 34.319 (erano 34.125 nel 2020). Di queste 5.159 imprese appartengono al settore primario (agricoltura, pesca; allevamenti; sivicoltura); 4.552 alla manifattura; 4.866 alle costruzioni; 19.735 al terziario (turismo, trasporti, commercio, etc.).
Secondo quanto ha registrato il Centro studi Cna delle Marche le imprese attive della provincia sono cresciute di 194 unità pari a +0,6%.
«Tutti i dati relativi all’economia pesarese – hanno detto il presidente Michele Matteucci e il segretario Moreno Bordoni – lasciano ben sperare anche per il 2022 seppure penda una spada di Damocle. Oltre alla situazione sanitaria relativa al Covid, vi è infatti il problema del vertiginoso aumento dei costi dell’energia (energia elettrica, gas, carburanti e prodotti petroliferi), e di tutte le materie prime. A questo si aggiunga la scarsa disponibilità e reperibilità di queste ultime in quasi tutti i settori della produzione e dei servizi. Si tratta di fattori che determinano un freno pesante e che rischiano di demoltiplicare, se non addirittura di annullare, gli effetti benefici determinati dalla ripresa e dall’introduzione dei Bonus fiscali. Tuttavia la CNA di Pesaro e Urbino, nell’auspicare che tutta la popolazione si vaccini al più presto, si augura che prosegua il trend positivo di crescita registrato durante tutto il 2021 e che il Governo proceda presto all’assegnazione dei fondi previsti dal Pnrr. Un massiccio ricorso agli investimenti sosterrà infatti la ripresa e irrobustirà la nostra economia creando nuovi posti di lavoro e opportunità per tutti. Fondamentale la partita del Pnrr, la CNA di Pesaro e Urbino cercherà come sempre di incalzare le istituzioni locali su tutti i fronti: infrastrutture, tassazione locale, servizi, burocrazia e di rafforzare il proprio ruolo di rappresentanza della piccola e media impresa in tutti i tavoli sempre in un rapporto costruttivo e dialogo nell’interesse di una crescita complessiva dell’economia e della società».
Le esportazioni crescono infatti nei primi tre trimestri del 2021 (rispetto allo stesso periodo del 2020) del 26%, e mettono a segno una performance migliore rispetto alla media delle Marche (+12,7%). Si parla di un valore di 2,2 miliardi di euro contro 1,7 miliardi di euro del 2020. I primi due settori per ammontare dell’export al 2021 sono la meccanica (l’export manifatturiero della provincia è costituito per ben due terzi (66,9%) del totale, dalle esportazioni della meccanica), e quello degli Impianti meccanici. Le esportazioni della provincia di Pesaro e Urbino risultano orientate in primo luogo a Francia, Germania, Usa e Spagna, quattro Paesi verso i quali i primi 9 mesi del 2021 già valgono quasi un miliardo di euro di esportazioni. Unione Europea e Usa rappresentano le principali destinazioni dell’export pesarese e registrano in tutti i casi una crescita. I dati di più deciso aumento sono quelli degli Emirati Arabi Riuniti (+281,9%) e del Sud Africa (+516,7%). In questa lista che comprende i Paesi con almeno 10 milioni di euro di export dalla provincia, si registrano solo due casi di diminuzione: la Cina (-7,3%) e l’Arabia Saudita (-26,2%).
Oltre 20 mila i nuovi contratti nel 2021. Secondo l’Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Regione Marche la provincia di Pesaro e Urbino è quella nella quale si è assunto di più. Nel secondo trimestre 2021 registra l’incremento più accentuato sia in prospettiva tendenziale che congiunturale (+79,7% e +66,5% rispettivamente).