PESARO – I costi del gasolio aumentano di 9.000 euro l’anno per un camionista. È questa la stima di Cna che parla di «aumenti intollerabili che rischiano di mettere tutti in ginocchio. Una ascesa del prezzo dei carburanti inarrestabile e ingiustificabile. Il caro-energia rischia di mettere in ginocchio una intera economia e impatta in maniera devastante sull’autotrasporto merci che rischia il collasso. È necessario ridurre al più presto le imposte sul carburante per scongiurare il fermo di migliaia di veicoli a causa dei costi insostenibili».
È quanto chiede Cna Fita. «Il prezzo medio nella seconda metà di gennaio ha raggiunto 1,60 euro/litro – commenta il responsabile di Cna Fita, Riccardo Battisti – con una crescita di 28 centesimi sulla media del 2020. Ai prezzi attuali del gasolio i costi di gestione di un camion aumentano di 9.300 euro l’anno secondo i calcoli di Fita, pari a un impatto del 7% dei valori indicativi dei costi di esercizio.
Il caro-carburante è ancora più pesante per i veicoli green. Un camion a metano – aggiunge Battisti – deve sopportare un rincaro del carburante dell’86,60% che si traduce in un aumento di spesa di oltre 18mila euro l’anno. Un paradosso che penalizza le imprese che hanno effettuato investimenti green».
Nelle ultime settimane il costo medio del metano per autotrazione ha superato 1,81 euro/Kg obbligando molte imprese a fermare i veicoli a causa dei costi insostenibili.
Di questo passo – conclude Battisti – molte imprese della nostra provincia e della regione, saranno costrette a chiudere.