Pesaro

Cna Pesaro: «Il Decreto antifrode sta paralizzando il settore delle costruzioni»

Baldarelli e Bordoni: «Lavori e pratiche per i bonus casa bloccati dalla burocrazia e da nuovi adempimenti. Una follia»

PESARO – Il Decreto legge antifrode, entrato in vigore a metà novembre, sta creando un vero e proprio caos nel settore delle costruzioni. Lo denuncia la Cna di Pesaro e Urbino che afferma come il provvedimento – entrato in vigore da un giorno all’altro – abbia in realtà stravolto le regole e stia di fatto bloccando i lavori di ristrutturazione, tutte le pratiche del bonus casa, ad eccezione del Superbonus 110%. Ma a rischio ci sono soprattutto le riscossioni delle imprese che avevano concluso gli interventi secondo la norma precedente.

Il Decreto legge introduce infatti due ulteriori adempimenti burocratici, già previsti per il Superbonus 110%, per tutti gli altri bonus edili, dal bonus facciate all’efficientamento energetico.

Il primo è l’obbligo del visto di conformità (rilasciato da commercialisti e Caf); il secondo l’asseverazione della congruità delle spese per ogni intervento, in base a tariffari regionali che, purtroppo, non sono aggiornati. Secondo la CNA occorre per questo ricorrere ad un tecnico esterno per ottenere il bonus, ma non è noto chi debba essere e come si debba fare la certificazione.

E dunque per la CNA in attesa di chiarimenti – che non si sa quando arriveranno – le pratiche in corso, anche quelle avviate pochi giorni prima del 12 novembre, data di pubblicazione del decreto antifrode, sono a tutt’oggi bloccate.

Con il decreto, inoltre, è in arrivo una quantità enorme di controlli che, di fatto, disincentiva in modo piuttosto esplicito l’agevolazione da ogni punto di vista. Sia per gli imprenditori edili che per i cittadini. Senza contare che, con l’obbligo di ricorrere ad un tecnico, il costo dei lavori aumenterà.

Per CNA Costruzioni il decreto legge antifrode ha creato solo confusione, disorientamento e anche rabbia nel settore. Questo nuovo Decreto rischia infatti di paralizzare un meccanismo che funzionava bene e che consentiva ai cittadini di fare lavori con lo sconto in fattura e alle imprese di cedere il credito alle banche o alle Poste. «Questa – sostiene Moreno Bordoni, segretario della CNA di Pesaro e Urbino – è una vera e propria tegola caduta improvvisamente sulla testa di tutte le imprese del comparto: quasi 5.00 imprese in provincia di Pesaro tra quelle dell’edilizia e dell’impiantistica».  

A lanciare l’allarme è anche il responsabile di Cna Costruzioni di Pesaro e Urbino Fausto Baldarelli. «Se l’intento del Decreto legge era buono – afferma – la sua realizzazione si è rivelata pessima con un aggravio di burocrazia che sta paralizzando i cantieri».

«Si arriva così al paradosso che per sostituire una semplice caldaia o anche solo una finestra, il nuovo onere – sottolinea Baldarelli – rischia di essere più costoso del beneficio fiscale stesso. Ma secondo CNA Costruzioni c’è di più perché, al momento, non è ancora chiaro chi dovrà rilasciare l’asseverazione sulla congruità dei costi e quali contenuti dovrà avere, con la conseguenza che l’invio di tali comunicazioni all’Agenzia delle Entrate è attualmente bloccato. Tutto questo non solo per lavori futuri, ma anche per quelli già contrattualizzati e definiti.  Senza l’invio del modello l’Agenzia delle Entrate non può dare il via libera e gli sconti (magari anche quelli con fattura già emessa), mentre gli istituti di credito per quanto previsto dal decreto, non se la sentono più di accollarsi crediti».

«CNA è strenuamente contraria alle frodi, ma combatterle con strumenti del genere, che oltretutto vanno contro ogni processo di semplificazione, è inaccettabile. Se si crede nella bontà dei bonus e rispetto per un settore e per i cittadini occorre emendare il tutto in fase di conversione del decreto».

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