PESARO – Prezzi delle materie prime per l’edilizia alle stelle, con rincari tra il 30 e il 40%. E il ferro è aumentato del 130% tra novembre 2020 e febbraio 2021.
Da un lato il superbonus e l’ecobonus che stanno rilanciando i cantieri, ma dall’altro arriva la denuncia della Cna di Pesaro e Urbino rispetto a un «vero fenomeno speculativo che rischia di vanificare gli incentivi messi in campo. Il superbonus del 110% e la riconferma degli incentivi statali (ecobonus del 90% per le facciate, del 65% per le ristrutturazioni, cappotti e impianti termici), sono misure che hanno creato grandi aspettative ed una mole notevole di richieste di interventi nel settore dell’edilizia e dell’impiantistica e che hanno certamente contribuito a dare una forte scossa a tutto il settore».
Fausto Baldarelli, responsabile di Cna Costruzioni di Pesaro e Urbino assicura: «C’è tanta rabbia nella nostra categoria per questo vertiginoso aumento delle materie prime per l’edilizia ed in particolare di calcestruzzo, ferro, laterizi, colle, vernici, legno e prodotti vari. Si tratta di aumenti che ci hanno segnalato per prime le nostre imprese e che oscillano da un minimo del 30% all’incredibile speculazione sul ferro e acciaio (+130%).
Aumenti che mettono in condizioni imbarazzanti le imprese, costrette in molti casi a rivedere i loro preventivi o, peggio, a dover concludere lavori già iniziati con un aumento dei costi a consuntivo che il committente potrebbe non accettare o riconoscere».
La denuncia fatta dalle imprese del settore non è rimasta inascoltata ed anche altre associazioni si sono mosse in questo senso.
«Per noi – dice il segretario provinciale, Moreno Bordoni – si tratta di aumenti inaccettabili e ingiustificati. Un aumento della domanda non può tradursi in una impennata dei prezzi. Così non si da una mano al Paese e alla ripartenza. Lo diciamo chiaro. Questi aumenti rischiano di vanificare le misure adottate dal Governo tese non solo a favorire una categoria ma tutti quegli interventi a edifici pubblici (scuole, ospedali) e alla ricostruzione nelle aree terremotate che possono e debbono ripartire grazie anche a queste misure».
Per tutto questo Cna Costruzioni chiede un decisivo intervento da parte degli organi di controllo per evitare manovre speculative nella filiera come quelle che si stanno registrando.