Pesaro

Comitato Pesaro No Gnl in Provincia: «Ricorreremo al Tar contro il progetto Fox Petroli»

Gli ambientalisti sono stati ricevuti dal Presidente della Provincia Paolini: «Area a rischio esondazione, andremo avanti»

PESARO – Ipotesi impianto liquefazione del gas alla Fox Petroli, il comitato No Gnl pronto a ricorrere al Tar.

Nei giorni scorsi ministeri dell’Ambiente e della cultura hanno rilasciato il via libera sulla compatibilità ambientale (V.I.A.) del progetto di riqualificazione del deposito di stoccaggio di Pesaro. Si prospetterebbe un produzione di gas naturale liquefatto per oltre 140.000 tonnellate anno in una zona che per il comitato è a rischio esondazione del fiume Foglia. Il caso è balzato recentemente alle cronache scatenando reazioni delle associazioni della politica.

Il comitato è stato ricevuto in Provincia dal presidente Giuseppe Paolini e ha espresso «forti preoccupazioni sulla sicurezza dell’impianto e della condotta metanifera». Nei prossimi giorni, verrà depositata interrogazione parlamentare di Europa Verde/Avs, mentre il gruppo lavora a un ricorso al Tar. “Pesaro: NO GNL” – movimento inclusivo che rappresenta la società civile impegnata contro l’impianto di liquefazione metano ha incontrato il Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini. La delegazione del Comitato era composta da Roberto Malini, Adriana Fabbri, Nicola Centi, Gianluca Carrabs, Tommaso Olmeda e Fabio Patronelli.

«L’incontro si è svolto in un clima costruttivo e ha evidenziato numerose criticità del progetto. Il Presidente Paolini ha ribadito che la Provincia ha espresso numerose riserve sulla sicurezza del progetto, in particolare per quanto riguarda la salute pubblica e il rischio di incidente rilevante, vista la collocazione dell’impianto nell’area di massimo rischio alluvionale (R4) del fiume Foglia. Durante il confronto, è stata discussa con preoccupazione la Valutazione di Impatto Ambientale positiva rilasciata dal Ministero dell’Ambiente, nonostante la mancanza di studi scientifici indipendenti sull’efficacia dell’ancoraggio di impianti e serbatoi in un’area esondabile e sismica».

«Si sono scavalcate le normative che tutelano l’incolumità dei cittadini e dell’ambiente, dal Decreto legislativo 105/2015 (‘Seveso III’), fino alla normativa sulle industrie insalubri di prima classe – ha dichiarato Roberto Malini, che ha già partecipato a diverse battaglie contro impianti tossici e pericolosi in Italia e all’estero – Senza contare la condotta per l’approvvigionamento, che trasporterebbe gas metano dalle piattaforme offshore dell’Adriatico, con rischi enormi».

Il Comitato ha inoltre evidenziato che le aree ad alto rischio idrogeologico e sismico sono escluse, di fatto, dalla possibilità di ospitare industrie insalubri o a elevata pericolosità, anche se non esistono divieti specifici per i depositi di GNL.

A margine dell’incontro, Gianluca Carrabs (Europa Verde) ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare sul progetto Green Fox, affinché il Parlamento esamini il caso e valuti se il Ministero abbia omesso elementi essenziali nella valutazione del rischio ambientale e sanitario. Il Presidente Paolini, dal canto suo, ha confermato la disponibilità della Provincia a sostenere le iniziative legali del Comune di Pesaro per impedire la realizzazione dell’impianto, dichiarando che l’ente provinciale intende affiancare l’amministrazione comunale in tutte le azioni necessarie a tutelare cittadini e territorio.

Nella nota si legge che il Ministero dell’Ambiente ha espresso un “Giudizio di compatibilità ambientale positivo con condizioni ambientali”, delegando alla Provincia la verifica di ottemperanza a specifiche condizioni di sicurezza. Tuttavia, la Provincia ha già rilevato numerose carenze progettuali, sollevando 15 osservazioni tecniche e chiedendo integrazioni alla ditta proponente. Tra le criticità segnalate, emergono rischi legati alla collocazione dell’impianto in zona R4 di massimo rischio alluvionale; mancanza di uno studio dettagliato sull’efficacia delle misure di contenimento del rischio; problemi relativi al trasporto del gas metano e all’infrastruttura necessaria per alimentare l’impianto.

Il Comitato “Pesaro: NO GNL” proseguirà la mobilitazione, avvalendosi di strumenti istituzionali, legali e scientifici per contrastare la realizzazione dell’impianto. «Difenderemo la nostra terra e la salute dei cittadini – ha concluso Roberto Malini – Non possiamo permettere che l’ennesimo scempio industriale comprometta la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini pesaresi».

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