Pesaro

Comitato priorità alla scuola Marche: «No alla dad come supplente della scuola pubblica»

Lettera di diocenti, genitori e studenti ai dirigenti che propongono la Dad. «Causa problemi psico sociali alle nuove generazioni»

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PESARO – No secco alla Dad. Genitori, docenti e studenti del Comitato Priorità alla Scuola Marche hanno inviato una lettera ai Dirigenti Scolastici firmatari della lettera al governo a favore del ritorno in Dad.

«Stiamo iniziando il terzo anno di pandemia e nessuno oggi si sognerebbe di dire “Chiudiamo i negozi”,” Chiudiamo le fabbriche”, “Fermiamo gli aerei”, niente vacanze o niente calcio. Ma in tutto ciò sembra ancora lecito chiedere la chiusura della scuola in presenza e promuovere la Dad, come se per la scuola fossimo rimasti al 2020.

Quella Dad che oggi duemila presidi, sugli ottomila presenti in Italia, auspicano senza riserve per le loro scuole e studenti.

La Dad dove il docente trasmette il proprio sapere attraverso uno schermo, invece che “dal vivo”, o dove i ragazzi chattano con i loro compagni on line invece di scambiarsi una battuta, si passano i suggerimenti via whatsApp invece che sussurrarseli quando il professore non vede. La Dad è quella situazione in cui i ragazzi più grandi sono soli nelle loro camere oppure a dividerle con fratelli e sorelle, ognuno davanti al proprio schermo.

Genitori vicini ai più piccoli, per chi può, chiedendo ferie o permessi, per assicurarsi che il proprio figlio stia incollato almeno quattro ore ad uno schermo per seguire la maestra che sta dall’altra parte. Quello schermo che fa passare nozioni e suggerimenti ma blocca il passaggio di emozioni, il contatto fisico, il sorriso, lo sguardo, la socialità».

Per il comitato la bocciatura è senza appello: «Abbiamo imparato a capire in questi due anni quanto la Dad sia stata deleteria per i nostri studenti? Hanno capito questi duemila dirigenti quanto danno ha causato la Dad ai loro studenti tra depressione, disturbi alimentari, isolamento, tentativi di suicidio e suicidi? Quanti ragazzi ci siamo persi per strada e che impennata di abbandono scolastico abbiamo avuto in questi anni? La questione vera è che la Dad da strumento di emergenza pandemico sta diventando uno strumento a cui ricorrere nell’ordinario, all’occorrenza, ma è anche la principale causa dei problemi psico-sociali delle nuove generazioni.

Non possiamo accettare che la Dad diventi la comoda supplente della scuola pubblica, come non possiamo accettare che gli/le insegnanti e tutto il personale della scuola resti precario e in numero insufficiente. Non accetteremo nessun passo indietro da parte del governo e delle Regioni sul mantenere le scuole aperte».