FANO – «Nella ristorazione i non vaccinati si attesterebbero sotto il 10% ma sul nostro territorio la situazione è probabilmente anche migliore».
A fare un quadro della situazione commenta il Segretario Confcommercio Fano Marco Arzeni: «Lo shock del primo e del secondo lockdown, che hanno visto decine di migliaia di dipendenti di bar e ristoranti restare senza lavoro per mesi, ha scatenato una reazione forte di autoprotezione. Il risultato è che la stragrande maggioranza dei nostri collaboratori è corsa a vaccinarsi appena possibile. Il desiderio di lavorare senza rischi e con continuità si è rivelato più forte di qualsiasi altra considerazione. Certo ci sono poi anche casi di ristoratori, che per un motivo o per l’altro, contestano o non condividono la scelta del Green Pass, ma sicuramente sono una minima parte rispetto alla totalità».
Su scala nazionale, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, i lavoratori dei pubblici esercizi che ancora non si sono sottoposti a vaccinazione si attestano tra il 35mila ed i 40mila. Una percentuale quasi dimezzata rispetto alla media nazionale che si registra negli altri comparti.
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«Rimane – conclude Arzeni – la preoccupazione per quella parte della clientela che non dispone di Green Pass e che non potrà accedere ai nostri servizi magari anche perché in famiglia o in un gruppo c’è un solo componente senza certificazione vincolando così tutti gli altri. Dopo i lunghi mesi di misure restrittive e sebbene la stagione estiva sia andata sicuramente bene, qualche timore per il prosieguo nei mesi invernali esiste e abbiamo bisogno quindi sia di ogni singolo lavoratore per poter offrire ai nostri clienti un servizio all’altezza sia delle certezze di poter lavorare in tranquillità».