PESARO – Bilancio di previsione, il sindaco Matteo Ricci si focalizza sul tema dell’inflazione e dell’accelerazione necessaria per cogliere le opportunità del Pnrr.
«Un bilancio virtuoso e ricco di opportunità, ma che si inserisce in una fase complessa e delicata per tutto il Paese». Il sindaco Matteo Ricci interviene in Consiglio comunale, dove è stata approvata la variazione del bilancio di previsione. «Complimenti alla struttura e all’assessore Nobili, che ha preso possesso della struttura con grande competenza. A tutte le persone che ci consentono di affrontare la situazione del bilancio con virtuosismo e grande capacità gestionale amministrativa. Poi i pesaresi, che hanno una fedeltà fiscale medio-alta, virtù che ci consente di gestire bene le risorse. Pesaro è uno dei pochissimi Comuni in Italia ad aver approvato il bilancio di previsione entro il dicembre 2021. È sempre difficile farlo, perché aumentano le incertezze, ma è fondamentale perché ci consente di essere operativi dal primo giorno dell’anno. Purtroppo nel nostro Paese non basta essere virtuosi e cercare di utilizzare al meglio le risorse. Le cifre che abbiamo messo a bilancio rischiano di essere messe completamente in discussione dall’emergenza vera del 2022: l’inflazione».
Un tema che ci accompagnerà per tutto l’anno, una novità che ha cambiato le carte in tavola, «perché – continua Ricci – le risorse non bastano più. Se non ci sarà uno scatto da parte del Governo i Comuni saranno costretti a tagliare i servizi essenziali, alle persone, manutenzione, educativi o aumentare le tasse locali. Le risorse stanziate fino ad oggi non sono sufficienti, per coprire i costi energetici di Comuni e Province mancano circa 800milioni di euro». Oltre all’illuminazione pubblica, alla gestione di edifici come scuole, asili, biblioteche, teatri e piscine, le amministrazioni devono fare i conti anche con i servizi comunali svolti tramite appalti. In ogni gara c’è adeguamento Istat, che aumenterà con inflazione. Un dramma enorme per i bilanci». Poi, fondamentale, «l’utilizzo dell’avanzo di bilancio per far fronte alla crisi energetica, com’è stato fatto nel 2020 e 2021 per l’emergenza del covid-19»
L’inflazione, nemico numero uno del PNRR. Il paradosso, secondo Ricci, «è che nella parte di conto capitale abbiamo una marea di risorse. Sono i tanti investimenti legati al PNRR, che rischiamo di perdere a causa dell’inflazione, perchè se i Comuni non riescono a pagare le bollette come possono assumere personale?». Inoltre, «I progetti sono aumentati del 30%, quindi se noi non orientiamo una parte delle risorse che lo Stato ha a debito, per far fronte all’aumento dei costi, non riusciamo a realizzare i progetti». A questo si aggiunge, «la mancanza di imprese. Sono un grande sostenitore di incentivi fiscali per l’edilizia, vanno mantenuti, ma devono essere diminuiti. Altrimenti non abbiamo le imprese per fare i lavori pubblici. L’’80% delle imprese che fanno i lavori pubblici, lavora anche nell’edilizia, cominciano ad andare deserte le gare. Rinunciano tutti, sia per l’aumento del costo delle materie prime che per il fatto che gli incentivi sull’edilizia, quindi il bonus 110, sono più convenienti e spostano le imprese tutte sull’edilizia privata, a discapito dei lavori pubblici». Quindi, «O si raddrizza il tiro, o non riusciremo a mettere a terra le opportunità del PNRR».