PESARO – Discarica di Riceci, la decisione è rimandata a settembre.
Martedì 6 agosto si è svolta nella sede dell’amministrazione provinciale, con collegamento in remoto, la prima seduta della conferenza decisoria nell’ambito del Procedimento di autorizzazione unica (cosiddetto Paur) relativo alla realizzazione ed esercizio di un impianto di discarica per rifiuti speciali non pericolosi nel Comune di Petriano, in località Ponte Armellina (Riceci).
Un caso molto complesso che ha portato a polemiche politiche ma soprattutto a una commissione parlamentare che indaga sul progetto. Un impianto stimato per gestire 5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali non pericolosi che impegnerà una superficie di 115.790 metri quadri, con una superficie di intervento complessiva di 268.000 metri quadri. Il presidente della Provincia si è detto sempre contrario ed è stato chiesto un vincolo paesaggistico per bloccare definitivamente l’iter. Anche la Regione si è detta contraria.
Alla conferenza, presieduta dal dirigente del Servizio Ambiente e Urbanistica della Provincia Andrea Pacchiarotti, coadiuvato dalla responsabile dell’Ufficio Valutazioni impatto ambientale Carmen Storoni e dal responsabile dell’Ufficio Rifiuti Massimo Baronciani hanno partecipato, oltre ai numerosi consulenti tecnici e legali della società proponente ‘Aurora srl’, i rappresentanti degli enti competenti al rilascio dei diversi titoli autorizzatori settoriali (Genio Civile Marche Nord della Regione Marche; Autorità di Bacino distrettuale dell’Appenino Centrale; Unione Montana Alta Valle del Metauro, Comune di Petriano, Marche Multiservizi), oltre al sindaco di Urbino Maurizio Gambini e alla Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per le Province di Ancona e Pesaro e Urbino Cecilia Carlorosi, invitati in qualità di enti potenzialmente interessati alla realizzazione della discarica. Erano collegati in remoto in qualità di meri auditori, senza diritto di intervento, alcuni cittadini singoli e rappresentanti di comitati in veste di controinteressati.
Nel corso della Conferenza, fa sapere la Provincia, della durata di circa tre ore, «svolta in un clima cordiale e collaborativo, sono stati innanzitutto esaminati dai tecnici della Provincia gli scritti prodotti dalla società ‘Aurora’ in replica ai molteplici rilievi critici riguardo la localizzazione della discarica, già emersi nella precedente conferenza istruttoria dello scorso 14 marzo, concernenti in particolare la distanza dai centri abitati, l’interferenza con diversi ambiti di tutela ambientale (corsi d’acqua; crinali e versanti; punti panoramici e strade panoramiche; aree boscate; dissesti e calamità; Rete ecologica Marche e Rete Natura 2000) e il rapporto tra discarica preesistente e discarica di progetto».
Sono quindi intervenuti gli altri enti, «nello specifico i rappresentanti regionali del Genio Civile e dell’Autorità di Bacino, che hanno svolto le prime valutazioni di massima sulla base degli esiti delle indagini geognostiche e dei monitoraggi svolti nel frattempo dalla ditta proponente. Oltre all’Unione Montana Alta Valle del Metauro, che ha svolto prime considerazioni e valutazioni rispetto allo studio di incidenza presentato dalla società, necessario per esprimere la prescritta valutazione circa l’incidenza del progetto sui valori naturalistici dell’area, in relazione alla prossimità di siti inclusi in Rete Natura 2000».
Prosegue la Provincia: «Per la complessità delle questioni esaminate, per la mole della documentazione integrativa prodotta e anche in considerazione del fatto che due articolati contributi tecnici dell’Arpam sul Piano di monitoraggio e controllo (Pmc) e sulla Valutazione di Impatto Ambientale (Via) sono stati acquisiti solo alla vigilia della Conferenza, si sono esaminate in linea di massima le controdeduzioni della ditta, i risultati delle indagini geognostiche e lo studio di incidenza, rinviando ad una prossima conclusiva seduta, da tenersi giovedì 19 settembre, la definizione in sede decisoria del procedimento».
Tuttavia «è già emerso, da questo primo esame contestuale, che le controdeduzioni prodotte dalla ditta per superare le criticità localizzative già rappresentate nella conferenza istruttoria sembrano “deboli” sul piano argomentativo. All’esito di questa prima conferenza decisoria sembrano quindi ancora permanere diverse questioni con criticità significativa e aspetti ostativi alla localizzazione dell’impianto che sono ancora in corso di approfondimento presso gli uffici provinciali. Se detti rilievi critici in ordine alla scelta localizzativa troveranno conferma all’esito della conclusiva conferenza decisoria fissata per giovedì 19 settembre, assumeranno la consistenza di fattori escludenti la realizzazione dell’impianto sulla base delle previsioni del Piano regionale dei rifiuti e dell’applicazione – in quella che il medesimo Prgr definisce la fase 3 della procedura localizzativa – dei criteri di microlocalizzazione come integrati e supportati dalle specifiche previsioni derivanti dal vigente Piano regolatore del Comune di Petriano». Da segnalare, in aggiunta, che nella mattinata Giuseppe Paolini ha ricevuto una rappresentanza dei comitati contrari alla discarica, che nei giorni scorsi avevano richiesto un nuovo incontro con il presidente della Provincia. «Mi hanno espresso di nuovo le preoccupazioni e l’allarme sociale suscitati nella collettività dei cittadini da loro rappresentati per l’impatto ambientale del progetto. Ho assicurato che i tecnici della Provincia, insieme ai rappresentanti degli altri enti competenti, stanno svolgendo con il massimo rigore e scrupolo l’esame del progetto per giungere celermente alla conclusione del procedimento autorizzatorio, sulla base di un’attenta ponderazione di tutti i rilevanti interessi pubblici coinvolti», evidenzia il presidente della Provincia.