PESARO – Contessa a rischio chiusura, il caso non preoccupa solo operatori economici e pendolari. Ma diventa anche politico. La strada che collega Cantiano a Gubbio potrebbe restare interdetta per mesi, forse un anno.
Il consigliere Pd Andrea Biancani incalza la Regione: «Ha promesso progetti di infrastrutture e non ha previsto alcun investimento per un’arteria così importante. La chiusura per un tempo così lungo creerà disagi ai residenti, alle aziende del territorio e al turismo»
Nel ricostruire le vicende della strada che collega le Marche all’Umbria, Biancani ricorda che «nel 2018 il passaggio di proprietà di quel tratto, circa 38 chilometri, ad Anas fu già un notevole passo avanti. Eravamo consapevoli di quanto fosse strategica e avevamo più volte chiesto al Ministero delle infrastrutture di finanziare la realizzazione della ‘nuova Contessa’. Un progetto preliminare, il cui costo fu sostenuto dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, è pronto dal 2005 e prevedeva un collegamento diretto con la Ancona-Perugia (ss76) e con la E45, riducendo notevolmente il gap infrastrutturale del nostro territorio, prospettando due soluzioni. Entrambe di circa 12 chilometri, ipotizzano un nuovo tracciato compreso tra Pontericcioli e Gubbio. La prima soluzione prevede 3 gallerie di 4.240 metri, 765 metri e 330 metri, con una pendenza bassa, intorno al 3,4%. La seconda soluzione propone due gallerie, una di 1.700 metri e l’altra di 415 metri, con circa 4.000 metri di nuovi viadotti. La prima soluzione aveva un costo allora di circa 272 milioni di euro, la seconda intorno ai 200 milioni»
Cifre oggi, dopo 18 anni, senz’altro da aggiornare al rialzo non solo per l’aumento dei prezzi, ma anche per l’adozione di nuove norme sulla sicurezza che richiedono investimenti maggiori. «Difficile oggi prevedere l’ammontare esatto di questi interventi, ma se la Regione scegliesse di redigere un progetto definitivo, i costi sarebbero chiari. La nuova strada Contessa Cantiano-Gubbio di fatto è stata dimenticata. La Regione avvii la progettazione definitiva e solleciti il Governo a finanziare l’intervento. Oltre alla pedemontana Cagli-Fabriano e alla Fano-Grosseto, con le ingenti cifre disponibili, va prevista anche quest’opera».