Pesaro

Coronavirus, Pesaro: la partita degli affitti e il rischio di diventare morosi o di chiudere l’attività

Le associazioni degli inquilini e degli immobiliari stanno discutendo di soluzioni per arrivare a degli sconti che possano evitare pesanti ricadute sociali ed economiche. «Ci sembra giusto al momento trovare un accordo»

PESARO – La partita degli affitti. Per aziende e inquilini può rappresentare davvero uno scoglio insuperabile. Senza lavoro o con l’azienda ferma causa Coronavirus, si rischia di diventare morosi.

Le attività commerciali hanno quindi incontrato i rappresentanti dei proprietari per chiedere sconti o sospensione dei pagamenti, perché molti altrimenti rischiano di non rialzare la serranda, una volta terminata la crisi sanitaria.

Per quanto riguarda gli affitti di negozi, bar, ristoranti c’è stata una riunione in comune con le associazioni di categoria e i rappresentanti degli immobiliari tra cui Asppi (Francesco Mandelli), Uppi (Stefano Tornimbeni), Unioncasa (Floro Bisello), Confedilizia (Filippo Andreani) e Confabitare (Arianna Cavallari).

«Dopo un’ampia discussione, le associazioni dei proprietari hanno stabilito che qualsiasi accordo privato per la riduzione del canone locativo tra proprietario e conduttore sia da considerare legittimo; altresì, le associazioni dei proprietari immobiliari si riservano di concordare eventuali modalità di agevolazioni del canone locativo alla luce dei provvedimenti governativi e delle misure di sostegno che verranno adottate. Ciò per evitare di creare linee di condotta incompatibili con le norme di legge”. Dunque, massima apertura per andare incontro a chi ora ha chiuso la saracinesca.

Poi c’è la partita di chi paga l’affitto per stare in casa. E si trova senza stipendio. Il segretario del  Sunia Pesaro e Urbino, l’avvocato Gabriele Belfatto, interviene sul tema degli affitti a nome di quegli inquilini che non possono pagare il canone.

«Abbiamo letto con attenzione il resoconto delle associazioni dei proprietari, che hanno dichiarato la loro volontà ad applicare i futuri provvedimenti del Governo, – scrive Belfatto – ma per gli inquilini morosi a causa delle ricadute economiche dell’emergenza Coronavirus finora non abbiamo visto alcun provvedimento. Per loro il futuro è oggi, qui e adesso. Il decreto Cura Italia ha affrontato il tema delle famiglie che pagano il mutuo “prima casa” ma ha ignorato chi non riesce a pagare l’affitto a fine mese. Come Sindacato inquilini chiediamo alle associazioni dei proprietari una scelta di buon senso da non procrastinare in attesa di provvedimenti futuri. Ci sembra giusto al momento trovare un accordo per limitare i costi dei canoni di locazione oppure per sospendere eventuali sfratti. In piena emergenza Coronavirus è molto più appropriato collaborare per trovare insieme tutti gli strumenti necessari affinché nessuno resti indietro e si trovi ad affrontare il problema della casa, in un momento molto delicato dove la priorità è la salute e la prevenzione dei contagi.
Il Sunia è fin d’ora disponibile ad affrontare la problematica con le associazioni dei locatori e nel contempo a prestare tutela ai conduttori per fronteggiare situazioni di crisi in atto».