Pesaro

Coronavirus, lo chef stellato Ciotti: «Puntando sulle eccellenze locali ce la faremo». E regala due ricette

Il titolare del Nostrano di Pesaro consiglia alcuni piatti per Pasqua nel segno della tradizione ma con varianti dal gusto assicurato. «Anche se la fase è critica e c’è tanta paura, non bisogna mai abbassare la qualità. Io credo che dalla crisi se ne uscirà proprio con la qualità»

Chef Stefano Ciotti del Nostrano (foto Marco Poderi)

PESARO – La cucina come antistress, ma anche come motore di ripresa nel segno della qualità.
In questi lunghi giorni in cui tutti sono rimasti a casa per l’emergenza Coronavirus, in tanti hanno riscoperto la voglia di cucinare, fare il pane a casa o un dolce. E c’è un motivo particolare.

Lo chef stellato Stefano Ciotti, titolare del Nostrano sul lungomare di Pesaro, non abbassa la guardia, ma continua il suo lavoro tramite le consegne a domicilio. E per l’occasione della Pasqua fornisce alcuni consigli per ricette gustose.

I carciofi di chef Ciotti (foto Marco Poderi)

«Una ricetta può essere legata alla verdura del momento, una tra le più buone: il carciofo. Un modo simpatico e una tecnica diversa dal solito è quella di cuocerlo a testa in giù con il gambo assieme ad aglio, prezzemolo, olio, vino bianco, sale e pepe. Copriamo il tutto e sarà l’acqua stessa del carciofo a completare la cottura. Una volta terminata questa operazione, tagliamo i gambi e li andiamo a frullare. Poi prendiamo il carciofo lo giriamo, lo pareggiamo e lo appoggiamo sul piatto aprendolo a fiore. Prendiamo la crema e la mettiamo dentro per poi finire con il nostro classico pane profumato tipico del gratin. Lo mettiamo sopra e inforniamo per circa 8-10 minuti a 180 gradi. Il risultato sarà un piatto caldo, cremoso e sopra croccante».


Ma Pasqua vuol dire anche tradizione e per chi è pronto a cucinare l’agnello ecco un altro consiglio di chef Ciotti. «Possiamo cucinare la lombatina scottadino fatta marinare con aglio e timo oppure fare una variante delle costolette fritte. In questo caso pensiamo a una panatura non solo con farina, uovo sbattuto e poi pane grattato, ma aggiungendo pecorino marchigiano e origano. Sarà molto più saporito».

Ciotti spiega il perché in tanti si sono tuffati nella cucina. «Cosa rappresenta? Un antistress perché aiuta a passare il tempo e perché viene preparato un piatto con le proprie mani. La gente ha bisogno di soddisfazioni e vedere un dolce, un arrosto o una qualunque ricetta ben preparata, regala gioia e allontana i pensieri da cosa c’è intorno».

La ristorazione è uno dei settori messi in ginocchio dalle chiusure. Saranno probabilmente gli ultimi a riaprire e lo faranno forse con meno coperti, per garantire distanze di sicurezza. Tanti ristoratori si sono organizzati con le consegne a casa.

«Anche noi proponiamo un menu alla carta per Pasqua e Pasquetta, dove scegliere tra una decina di piatti che saranno consegnati a casa. In questa fase il delivery è fondamentale per la categoria, per cui continueremo. Seguiteci sulla nostra pagina facebook o sul sito».

Ciotti lancia un messaggio. «Anche se la fase è critica e c’è tanta paura, non bisogna mai abbassare la qualità. Io credo che dalla crisi se ne uscirà proprio con la qualità. Il messaggio è che tutti dovremo acquistare materie prime dai piccoli produttori della regione per sostenere il proprio prodotto e il nostro territorio. Dobbiamo rimettere in moto il Paese con i nostri fornitori qui vicini, quelli che garantiscono eccellenza. Così ce la faremo e anche i clienti lo apprezzeranno. Non servono le scorciatoie».

© riproduzione riservata