PESARO – Test sierologici certificati per poter essere dichiarati immuni dal virus. Mappatura della popolazione. Ritardo sui tamponi. Ci sono tante incognite sulla fase 2 dell’emergenza Coronavirus, ma il sindaco di Pesaro Matteo Ricci evidenzia alcuni aspetti.
«La fase 2 sarà fatta di riaperture graduali ma abbiamo bisogno preventivamente di tre certezze che il comitato scientifico e il commissario straordinario devono velocemente definire e garantire. La mappatura della popolazione è fondamentale. Tante persone o aziende autonomamente stanno ricorrendo ai test seriologici, che però ancora non hanno l’ok dell’Istituto superiore di sanità. È urgente quindi che il comitato scientifico indichi quali sono i test più affidabili e certifichi che chi ha avuto il virus, sviluppando gli anticorpi, diventa immune per un “tempo x”. Questa certezza consentirebbe una mappatura della popolazione in poche settimane».
Ancora: «C’è un ritardo vero sui tamponi per verificare chi è positivo e chi è guarito. Il motivo principale è la mancanza del reagente per l’analisi del test. Ci sono però in commercio molti modelli di test veloci, vendibili in farmacia. Anche su questo serve un pronunciamento ufficiale del comitato scientifico per potere fare tamponi a tappeto. Se avessimo esami seriologici e tamponi a tappeto – prosegue Ricci – non sarà probabilmente necessario l’uso di app. Altrimenti dovremo rinunciare a un po’ di privacy per la sicurezza sanitaria. Anche questa è una decisione da prendere in fretta». Infine: «Non si può parlare di lavoro sicuro senza milioni di mascherine e guanti disponibili ogni giorno per milioni di lavoratori. È fondamentale quindi che il commissario Arcuri garantisca la capacità delle imprese italiane di produrre tali quantitativi a prezzi calmierati, velocizzando autorizzazioni e certificazioni».
Osserva il sindaco: «La politica e il governo, senza queste tre certezze, non potranno organizzare al meglio la fase 2. È comprensibile la difficoltà di dovere scegliere in poco tempo e con pochi mesi di esperienza su questo virus, ma bisogna farlo. Basta dibattiti quotidiani sulle ipotesi scientifiche: abbiamo bisogno di tre certezze per organizzare la fase due al meglio. Per ripartire gradualmente ma in sicurezza», conclude Ricci.