PESARO – Coronavirus, non bastano gli appelli di medici ed anestesisti in trincea, non basta il decreto del Governo, non bastano i continui messaggi su quello che è consentito e quello che non si può fare. Il concetto “State a casa” non passa. Tanto che al pomeriggio molte persone si sono assembrate in viale Trieste, a Pesaro, nei pressi di locali, bar e gelaterie.
Una giornata surreale in cui la mattina sono stati presi d’assalto i supermercati e il pomeriggio tante persone nei luoghi del passeggio.
Il messaggio lanciato dal Governo non è passato in maniera chiara nei cittadini. Il premier ha parlato di un «regime restrittivo più rigoroso» con il «vincolo di evitare ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori e anche all’interno dei territori. Ci si muoverà solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, spostamenti per motivi di salute».
Conte ha ricordato che «tutti dobbiamo aderire, non fare i furbi, dobbiamo tutelare la salute di chi ci sta intorno».
La responsabilità di ognuno serve a limitare il diffondersi del virus nell’interesse personale e della collettività. Concetto ancora poco chiaro.
Le scene di assembramenti sul lungomare hanno fatto il giro dei social e tanti sono stati i commenti. Si va dal “vergognatevi” a “irresponsabili” fino a “idioti” e ancora “Mio fratello lavora in rianimazione. C’è gente che che si fa in mille per dare una mano. Vogliamo che l’ospedale arrivi al collasso”.