Pesaro

Pesaro, corsi di italiano per accogliere e includere le famiglie ucraine

Via a Santa Maria di Loreto ai primi corsi. Il Comune: «Un progetto per accogliere e rendere le persone più inserite nella società»

PESARO – A Pesaro via al progetto “Lingua inter pares”, corsi di italiano promossi da volontari e rivolti ai profughi ucraini. Da martedì, con lezioni online e in presenza. 

«È un bel progetto di inclusione che semplifica la quotidianità di chi è arrivato nel nostro Paese fuggendo a una situazione drammatica e che qui dovrà rimanere per un medio periodo» ha spiegato Enzo Belloni, assessore all’Operatività di Pesaro, nel presentare l’iniziativa nata da un’idea di Anastasia Kuznetsova, nata in Ucraina, vissuta a Irpin «una piccola città che oggi tutti conoscete perché distrutta dalle bombe», in Italia da 18 anni, e di Mariam Kaphianidze, nata in Georgia, professionista del settore turistico, entrambe con formazione universitaria legata all’insegnamento delle lingue. 

Le lezioni si svolgeranno sia in presenza nell’oratorio della parrocchia di Santa Maria di Loreto in via Flaminia 1 (posti limitati), sia on line martedì 22 marzo, dalle 19:30 alle 20:30; giovedì 24 marzo, dalle 19:30 alle 21:30; domenica 27 marzo, dalle 14 alle 16; il 29 e 31 marzo dalle 19:30 alle 21:30 e il 3 aprile dalle 14 alle 16.

«Abbiamo già messo in campo un fitto calendario di appuntamenti – spiegano Kuznetsova e Kaphianidze – grazie a una rete di volontari presente in quattro regioni – Marche, Umbria, Emilia Romagna e Abruzzo. Al momento contiamo 130 iscritti, di cui 30 in presenza e Pesaro». Saranno suddivisi in 8 gruppi online e 2 in presenza, uno a Bellaria, e uno a Pesaro. «Per chi vive fuori città la Protezione civile è a disposizione per accompagnare i partecipanti alla parrocchia di Loreto» precisa Belloni. 

Gli iscritti sono i profughi ucraini in fuga dalla guerra, soprattutto donne e ragazze. Alla base, la conoscenza della lingua come strumento di consapevolezza e inclusione: «Conoscerla è essenziale per agire al meglio e fare le scelte – lavorative, sociali, di studio – più adeguate per il presente e il futuro delle persone. La conoscenza, rende le persone autonome e libere».

«Siamo in una seconda fase dell’emergenza – ha aggiunto Luca Pandolfi, assessore alla Solidarietà – che prevede interventi di inclusione, rivolti ai profughi arrivati in provincia (660) e a Pesaro in particolare (270), costruiti su esigenze quotidiane, come quelle sanitarie, sociali e didattiche. Progetti che speriamo possano far sentire una minima normalità, a casa chi oggi è qui». Per i quali l’amministrazione è all’opera: «Siamo presenti e in contatto costante con tutta la rete di “Sos Ucraina” – aggiunge Heidi Morotti, assessora alla Sostenibilità e alla Coesione – grazie anche ai servizi del Comune, che si sono spesi lavorando con impegno durante quest’emergenza che nessuno si aspettava. Ora stiamo ragionando su una “seconda accoglienza” che preveda, entro un mese, l’ampliamento dei posti SAI (accoglienza straordinaria) di medio-lungo termine». 

A partecipare all’iniziativa anche Francesca Matacena, consigliera del Quartiere 1, coinvolta «in una straordinaria rete solidale che dà valore al volontariato spontaneo, parte dell’identità di Pesaro, una città che decide, ogni giorno, di accogliere».

Per info e iscrizioni a “Lingua inter pares” telefonare al numero 346.5261150.