PESARO – Crisi di governo, la consigliera regionale M5S delle Marche Marta Ruggeri commenta la situazione.
«Appoggio le scelte del presidente Conte» dice la capogruppo. «Quando si governa, si devono tutelare anche le fasce sociali più deboli. Doveroso avere i conti in ordine, ma non un ordine purchessia, indifferente se a pagarne il costo più pesante siano proprio coloro che hanno più bisogno di protezione sociale e di un moderno welfare. La coerente politica sociale dei 5 Stelle e del presidente Giuseppe Conte è l’elemento che ha distinto il Movimento durante il Governo delle larghissime intese e che continuerà a distinguerlo».
Ruggeri continua: «Quando si governa, mi rivolgo anche all’ormai ex presidente del Consiglio, Mario Draghi, è doveroso e giusto pensare ai 4 milioni e mezzo di italiani che prendono stipendi da fame, pagati dai 3 ai 4 euro all’ora. E la stessa cosa deve essere fatta per le tante persone, circa un milione, che sopravvivono grazie al reddito di cittadinanza. Oppure per le circa 50.000 imprese che rischiano di scomparire, qualora sia smantellato il Superbonus 110. Sono i 5 Stelle gli irresponsabili? Eppure il Governo aveva i numeri per andare avanti lo stesso.
Si riempiono tutti la bocca con l’Europa, ma allora andrebbero rispettate anche le linee guida comunitarie che riguardano la gestione dei rifiuti. Ecco perché non si può inserire (coniglietto nella tuba del prestigiatore) l’inceneritore di Roma nel decreto Aiuti. Un progetto obsoleto e controproducente, che contraddice ogni pur seria volontà di contribuire alla transizione ecologica e alla lotta contro i cambiamenti climatici. Quando si governa, è un obbligo morale promuovere una pace soddisfacente, stabile e duratura, qualora scoppi un conflitto come in Ucraina. Inviare armi significa prolungare la guerra, aumentare sofferenze, lutti e disastri. Un circolo vizioso che alimenterà la richiesta di altre armi e altre ancora.
Al presidente Conte il mio appoggio e il mio apprezzamento. Sono convinta che le sue scelte rispecchino appieno sia i valori sia i principi dei 5 Stelle. Sconfessarli significherebbe sconfessare noi stessi. Non l’abbiamo fatto ora, non lo faremo in futuro. Un patrimonio ideale che rappresenta un’opportunità anche per chi, pur esterno al Movimento, lo condivida».