PESARO – La Cgil di Pesaro Urbino e la Fillea Cgil provinciale esprimono «massima preoccupazione e vicinanza ai lavoratori che ieri mattina sono stati vittime di un grave infortunio in un cantiere per la ristrutturazione di un edificio pubblico nel centro di Pesaro.
L’ennesimo infortunio nel settore delle costruzioni. L’ennesimo infortunio grave nella nostra provincia, nella quale, anche se i dati dell’Inail di Pesaro danno gli infortuni nel 2024 in diminuzione del 1,43% rispetto al 2023, si sono registrati nella nostra provincia 3953 infortuni di cui 22 mortali. Dati ancora inaccettabili».
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Giuseppe Lograno, segretario generale Fillea, e Gianluca Di Sante, segretario provinciale, sottolineano: «Oggi in questo momento drammatico, in attesa degli accertamenti sulle cause da parte delle autorità competenti vogliamo soffermare l’attenzione su questo fenomeno che non accenna a fermarsi, a Pesaro a seguito dei due scioperi proclamati nel 2024 abbiamo fatto dei passi avanti, lo scorso dicembre abbiamo sottoscritto un “patto per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” presso la Prefettura di Pesaro che si rivolge alla tutela dei lavoratori su salute e sicurezza e nel pratico c’è la costituzione di un osservatorio sui dati degli infortuni e malattie professionali che prevede iniziative di sensibilizzazione nei confronti di lavoratori e imprese.
Per noi la sicurezza nel lavoro è centrale: nei cantieri gli infortuni da cadute dall’alto costituiscono il 65% di infortuni in edilizia e nonostante la formazione che in questo settore viene obbligatoriamente fatta, nonostante il lavoro di informazione e sensibilizzazione fatto sull’argomento, questi incidenti continuano purtroppo a verificarsi frequentemente».
La Fillea chiude: «Sicuramente bisogna fare molto di più per invertire questi dati, sicuramente abbiamo bisogno di più controlli visto che da un recente incontro con l’Ispettorato del Lavoro di Pesaro risulta che nei cantieri edili ci sia una percentuale di irregolarità che supera il 90%. Sicuramente non basta aver inserito la “Patente a Crediti”, un sistema che impone una serie di adempimenti burocratici ma insufficiente e poco efficace. Proprio perché bisogna mettere al centro la sicurezza di chi lavora, uno dei quesiti referendari che si voteranno l’8 e il 9 giugno prossimo venturo vuole modificare la legge in vigore per inserire la responsabilità del committente negli appalti in caso d’infortunio sul lavoro. Anche cambiando le leggi dobbiamo provare a fermare questo drammatico fenomeno».