MONTECCHIO – Doveva essere a casa agli arresti domiciliari, ma era al bar.
L’altro giorno i carabinieri della stazione di Montecchio, nell’ambito del controllo del territorio, hanno notato la presenza di un giovane marocchino sulla trentina mentre era nel bar cittadino. I carabinieri hanno visto una faccia nuova quindi hanno deciso di approfondire per capire chi fosse. Così hanno deciso di controllarlo e dalla verifica dei documenti è emerso che il marocchino doveva essere agli arresti domiciliari nell’entroterra di Urbino. Già, perché il 18 settembre, appena dieci giorni fa, si era reso protagonista di una rapina.
Così l’hanno arrestato con l’accusa di evasione. L’altra mattina è stato portato davanti al giudice per la direttissima. Il giovane non ha potuto giustificarsi rispetto alla sua presenza al bar e il pubblico ministero ha chiesto l’aggravamento della misura, ovvero gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Dieci giorni fa il marocchino aveva rapinato (in concorso con un 24enne) un minorenne.
Il ragazzino aveva dato appuntamento ai due pusher nordafricani in via Vincenzo Rossi per comprare dell’hashish. Ma qui i due gli hanno teso una trappola. Si sono fatti consegnare i soldi dicendo che avrebbero preso la merce di lì a poco. Ma i pusher hanno inforcato le loro biciclette e sono scappati verso la stazione.
Il ragazzino li ha seguiti, ma i due non ne erano affatto contenti tanto che sono scesi e lo hanno picchiato nel sottopasso che porta alla zona della stazione delle corriere e del treno. Gli avrebbero anche rotto il telefono. I due erano stati arrestati dalla Polizia.