SANT’ANGELO IN VADO – Omicidio Ismaele Lulli, la procura chiede la conferma della condanna anche in appello per Ambera Saliji.
La ragazza, oggi 29enne, è stata condannata in primo grado per concorso anomalo in omicidio volontario e aggravato di Ismaele Lulli di Sant’Angelo in Vado, ucciso il 19 luglio 2015, quando era 17enne, da Igli Meta e Marjo Mema, condannati in via definitiva all’ergastolo. Ambera nel 2022 fu condannata a 5 anni e 3 mesi di carcere perché inviò a Ismaele, con cui aveva avuto una relazione, un messaggio per invitarlo a un appuntamento, al quale però lei non si presentò: al suo posto arrivarono il fidanzato albanese, Igli, con l’amico Marjo. Un messaggio “trappola”.
Per la procura «Ambera confessò alle amiche la sua preoccupazione. Scrivendo il messaggio, Ambera, accettò il rischio di un epilogo tragico». Il magistrato e l’avvocato Marco Martines, il quale tutela le parti civili, hanno chiesto la conferma della condanna di primo grado, mentre l’avvocato Giovanni Chiarini, che difende la donna (vive e lavora a Pesaro), ha chiesto «la riforma della sentenza, con assoluzione dell’imputata. Lei non voleva mandarlo quel messaggio. Il fidanzato l’ha convinta. Le aveva garantito: ci voglio solo parlare».
La Corte d’Assise di Appello ha aggiornato il giudizio al prossimo 14 maggio, per le eventuali repliche e la lettura della sentenza.