PESARO – Ha chiesto perchè dovesse ancora sostenere un processo e ha letto la Bibbia in aula.
Prima udienza davanti alla corte d’assise per Michael Alessandrini, 30enne reo confesso dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri, 27enne ucciso il 20 febbraio del 2022 con 23 coltellate nella sua abitazione di via Gavelli.
Alessandrini ha subito chiesto alla corte di poter rendere dichiarazioni spontanee. «Non capisco perché sono qui. Sono già venuto in tribunale sono già in carcere e devo venire qua. Ho ammesso le mie responsabilità».
Poi, dopo circa un’ora di udienza incentrata su alcune eccezioni proposte dalla difesa, Alessandrini ha chiesto di andarsene ma ha voluto leggere un passo della Bibbia. «C’è troppa gente, voglio andare». Poi la Bibbia: «Per tutte le cose c’è un tempo fissato da Dio. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire, un tempo per strappare e uno per cucire». Poi è stato accompagnato in carcere dagli agenti di polizia penitenziaria.
Alessandrini è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Gli avvocati Carlo Taormina e Salvatore Asole hanno sollevato una eccezione sul capo di imputazione rispetto a quello al momento dell’estradizione dalla Romania (non conteneva la premeditazione ndr) e hanno chiesto un supplemento di perizia sulla capacità processuale dell’imputato. Entrambe sono state respinte dalla corte.
Alessandrini, 30enne pesarese, è stato dichiarato semi infermo di mente da un collegio di periti. Nel corso dell’ultima udienza aveva fornito una nuova motivazione rispetto ai fatti dicendo di essere innamorato di Pierpaolo e di averlo ucciso dopo che lui aveva rifiutato le sue avances.
