Pesaro

Pesaro, il raggiro all’anziana e la fuga: in aula si aggrava la posizione dei truffatori

Cambiato il capo di imputazione in furto in abitazione che prevede pene più alte. Disposti gli arresti domiciliari

PESARO – Inseguiti e arrestati dopo la truffa, ma durante l’udienza di convalida dell’arresto cambia il capo di imputazione e si aggrava la posizione dei truffatori.

Davanti al giudice i tre napoletani, due uomini e una donna tra i 30 e i 35 anni, arrestati nei giorni scorsi dopo aver messo a segno un raggiro ai danni di una anziana. Lo spettacolare inseguimento era avvenuto venerdì scorso fino al ponte sul fiume Foglia in via Ponchielli. In tanti hanno assistito alla scena che rievocava quella di un film con tanto di strada e vie di fuga bloccate e speronamento da parte degli arrestati che, per cercare di scappare verso il casello dell’A14 non hanno esitato a lanciare la loro auto, una 500 super accessoriata, contro la “pantera” della polizia e contro un’altra auto su cui si trovavano dei poliziotti liberi dal servizio ma che hanno contribuito, e non poco, alla cattura del trio.

I poliziotti hanno seguito l’auto sospetta dopo l’alert del TargaSystem, che ha segnalato il mezzo proveniente da Fano, come mezzo già utilizzato da bande di truffatori per spostarsi da una città all’altra.

I poliziotti hanno seguito il mezzo e visto una donna che si era fermata a prelevare contante. Di qui l’intervento che ha scatenato la fuga del terzetto, concluso poco dopo in via Ponchielli all’altezza del ponte sul fiume Foglia. Dopo aver speronato i mezzi della polizia i tre sono stati bloccati e arrestati. I due uomini e la donna avevano appena raggirato una signora anziana con l’inganno del falso incidente. In sostanza si erano presentati a casa dell’anziana dicendo che la nipote aveva commesso un incidente grave in cui una donna era rimasta seriamente ferita e per non essere arrestata ora necessitava di 6mila euro in contanti.

La vittima ha consegnato loro il bancomat con il pin da cui però i truffatori avevano potuto ritirate solo mille euro in quanto non c’era abbastanza disponibilità.

Il giudice ha riqualificato il fatto in furto in abitazione. La truffa è punibile da sei mesi a tre anni, mentre il furto aggravato da 5 a 10 anni. I tre sono finiti agli arresti domiciliari a Napoli.