Pesaro

Pesaro, tentano la truffa ma l’anziana non li fa entrare in casa

Si moltiplicano i casi dei sedicenti avvocati e carabinieri che cercano di spillare soldi ai soggetti deboli. Indaga la Mobile

Immagine di repertorio

PESARO – Tentano la truffa, ma l’anziana non ci casca e chiama il figlio. Sono giorni roventi perché i casi si moltiplicano e i tentativi sono costanti. Ieri mattina i malviventi hanno messo in scena il classico copione. «Salve, purtroppo suo nipote ha investito un uomo che è in gravissime condizioni, per evitare il carcere servono dei soldi».
Parole che di solito fanno breccia nelle vittime pronte a consegnare soldi e ori. Ma non questa volta perché la anziana sulle prime ha cercato di capirne di più ma quando la voce dall’altra parte le ha detto che sarebbe passato un brigadiere dei carabinieri a prendere soldi in contanti e oro per far liberare il nipote, la anziana ha risposto per le rime.

«Non faccio entrare nessuno in casa». E ha buttato giù il telefono. Poi, con estrema lucidità, nonostante l’agitazione, ha chiamato il figlio per una verifica. Il nipote stava benissimo e ovviamente non aveva investito nessuno, non c’erano incidenti né persone in carcere. Così è stata chiamata la polizia che ha avviato una verifica tramite la squadra mobile.

Dei malviventi però nessuna traccia, la anziana non ha abboccato e la truffa per fortuna è stata sventata.
Massima allerta in questo periodo per una recrudescenza del fenomeno. Il Prefetto ha infatti convocato il comitato per l’ordine e la sicurezza per parlare delle truffe e per sensibilizzare gli anziani e le potenziali vittime. Una signora, la scorsa settimana, è stata derubata di ben 100mila euro tra contanti e ori da un sedicente avvocato e un finto carabiniere che millantavano un finto incidente provocato dal figlio della anziana. Prima hanno preso i contanti, poi erano ripassati a prendere i gioielli. E così via altri episodi con format simili. Massima attenzione anche i messaggi e ai link che possono arrivare dalle finte banche. Un pesarese ha rischiato di perdere oltre 20 mila euro tramite bonifici inviati ai truffatori. Per fortuna l’istituto di credito ha notato le operazioni sospette e ha bloccato tutto.